MATTEO MARCELLO
Cronaca

Villa Andreino, sopralluogo Uilpa. Bocciata la ’riapertura totale’: "Gravi carenze di spazi e organico"

Affondo del segretario regionale Pagani: "In Albania 45 uomini per 20 posti. E qua risorse al lumicino"

Il penitenziario spezzino Villa Andreino (. foto di repertorio

Il penitenziario spezzino Villa Andreino (. foto di repertorio

Il carcere di Villa Andreino, nel quale sono da poco terminati i lavori di ristrutturazione a seguito delle gravi infiltrazioni che avevano portato al trasferimento temporaneo di decine di detenuti nelle strutture di altre città italiane, non è "assolutamente e lontanamente pronto alla riapertura totale". A dichiararlo è Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Polizia Penitenziaria, all’esito del sopralluogo avvenuto ieri mattina nel carcere spezzino.

Pagani evidenzia le criticità di un istituto penitenziario con un padiglione di recente ristrutturazione – che ospita tre sezioni da trenta posti detentivi ciascuna, per un totale di novanta posti – che non sarebbe assolutamente pronto alla riapertura. "Un istituto che contiene complessivamente 130 detenuti, ammassati all’interno di un’unica sezione (detta terza sezione, formata da tre piani; ndr) più accoglienza, con una capienza regolamentare di 151 posti, che con l’eventuale riapertura del reparto ristrutturato supererebbe abbondantemente la quota dei duecento detenuti – precisa il sindacalista –. La carenza di personale di Polizia penitenziaria è la nota dolente: sarebbero previsti 133 poliziotti, ma solo 113 sono effettivamente presenti".

Una situazione delicata, in cui Pagani non manca di affrontare un altro tassello, quello delle politiche del governo sul tema. "È assurdo pensare che in Albania il Governo ha realizzato un penitenziario per venti posti, che probabilmente non verranno mai interamente occupati, con 45 unità di Polizia penitenziaria e altre figure professionali a gestirlo, è paradossale, antieconomico, e si traduce in un pugno nello stomaco sferrato agli agenti che nelle nostre carceri sorvegliano anche più di un centinaio di detenuti a testa. Inoltre la – aggiunge il segretario regionale della Uil Polizia Penitenziaria – la dilazione di un anno della riduzione di un quarto delle facoltà assunzionali rispetto ai pensionamenti lascia il tempo per disinnescare quella che sarebbe una mina piazzata alle fondamenta di carceri in cui nel solo 2024 si sono registrati 88 suicidi fra i detenuti e 7 fra gli agenti, ma è un segnale pessimo che la dice lunga sulla distanza fra la narrazione dell’esecutivo e la realtà fattuale".

mat.mar.