La Spezia, 18 novembre 2024 – Donne in prima linea contro la violenza. Sono le consigliere comunali della Spezia che, con una mozione bipartisan che abbraccia tutti i gruppi politici, vogliono far sentire la propria voce rispetto agli episodi di violenza che, anche sul nostro territorio, non accennano a diminuire.
Questa sera, in consiglio comunale, ci sarà anche una mozione tutta loro, per impegnare il sindaco Pierluigi Peracchini e la giunta comunale a mettere in campo una serie di iniziative di prevenzione e di sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne. Firmatarie della mozione sono Martina Giannetti, Viviana Cattani, Piera Sommovigo, Patrizia Flandoli, Giorgia Lombardi, Gina Gabriella Crovara, Barbara Pettinati, Stella Pollina, Giulia Giorgi, Barbara Ratti e Miriam Mercedes Rodriguez.
Il documento, partendo dai dati eloquenti dei femminicidi compiuti dall’inizio dell’anno in Italia (96) e dei numeri registrati quest’anno dal Centro Antiviolenza Irene – che ha assistito 96 persone (84 accessi allo sportello, 10 codici rossi, 2 ingressi diretti in casa rifugio), e fornito 16 consulenze legali, 28 consulenze psicologiche e 22 consulenze legali e psicologiche – chiede a Palazzo civico interventi di più ampio respiro.
La mozione impegna a “sostenere i centri antiviolenza e le associazioni che si occupano di sostegno e protezione delle donne che hanno subito violenza, soprattutto dal punto di vista finanziario”, la creazione di una campagna permanente di sensibilizzazione contro la violenza di genere “rivolta ad una platea femminile e maschile il più ampia possibile”, ma anche la promozione di percorsi di formazione rivolti alle categorie professionali che più frequentemente possono entrare in contatto con donne vittime di violenza.
Non da ultime, le richieste per portare la lotta contro la violenza di genere nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, organizzando “eventi di sensibilizzazione quali conferenze, corsi, dibattiti e laboratori”, e a promuovere la nascita e lo sviluppo di “programmi di trattamento degli uomini maltrattanti”, anche attraverso l’avvio di un’interlocuzione con le associazioni e gli enti locali. “È necessario – scrivono le consigliere – che anche le amministrazioni locali investano in progettualità di educazione al rispetto, ai sentimenti, alla prevenzione della violenza e alla diffusione della cultura del contrasto alla violenza di genere”.