Era finito alla sbarra con l’accusa di aver molestato sessualmente una minore di 15 anni che era entrata nel camerino del suo negozio per provare un vestito. Avances proibite quelle riferite ai genitori che avevano promosso l’azione legale che aveva portato al processo per i fatti risalenti alla fine dell’anno 2019.
Alla distanza le contraddizioni della ricostruzione in aula della ragazza sulla dinamica dei fatti che aveva raccontato nella querela ha indotto il giudice a ritenere non provata l’accusa di violenza sessuale disponendo l’assoluzione dell’imputato assistito dall’avvocato Mauro Boni. Il legale aveva evidenziato una serie di fattori a sostegno della tesi dell’inattendibilità della minore. Il pubblico ministero Maria Pia Simonetti l’aveva invece ritenuta crfedibile e per questo aveva chiesto la condanna dell’imputato a due anni e 8 mesi di reclusione-.