Franca Viola, Oliva Denaro, Ambra Angiolini. C’è una storia vera, e c’è un romanzo. Questo in ‘Oliva Denaro’, lo spettacolo in programma domani sera, alle 20.45, al Teatro Civico, con protagonista la popolare attrice. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni ’60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto ‘matrimonio riparatore’. Il romanzo di Viola Nardone prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la ‘parte offesa’, avrebbe automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che ‘la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia’, Oliva narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica ‘paciata’ e dice no alla violenza e al sopruso. Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni.
Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia "se tu inciampi io ti sorreggo", e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto. L’incontro con Ambra Angiolini nell’ambito della rassegna ‘Foyer - Teatro Civico al Pin’, previsto venerdì alle 18 al Pin, è stato annullato. Ulteriori informazioni sono disponibili allo 0187 727721 o inviando una mail a [email protected].
Marco Magi