ANNA PUCCI
Economia

Arsenale, aree militari ed ex Enel: «Il nostro sviluppo passa da qua»

L’agenda della Uil per il rilancio della provincia: «La politica si muova»

DETERMINATI Al centro, la segretaria generale provinciale della Uil, Nadia Maggiani, ieri nella sede di via Persio; a destra, il segretario regionale della Uiltec Liguria, Salvatore Balestrino

DETERMINATI Al centro, la segretaria generale provinciale della Uil, Nadia Maggiani, ieri nella sede di via Persio; a destra, il segretario regionale della Uiltec Liguria, Salvatore Balestrino

La Spezia, 6 gennaio 2018 - «COME sindacato riteniamo che il 2017 sia stato un anno interlocutorio per quanto riguarda lo sviluppo della nostra provincia. Auspichiamo che il 2018 sia l’anno del rilancio». Nadia Maggiani, segretaria provinciale della Uil, ha dettagliato ieri in una conferenza stampa l’agenda delle priorità per l’anno appena iniziato. Il messaggio va alla politica, in primis all’amministrazione del capoluogo guidata da Pierluigi Peracchini che «a sei mesi dall’insediamento ha fatto il rodaggio e si spera che entri nel merito dei temi». Ma non solo: anche gli altri livelli istituzionali, le imprese grandi e piccole e la Marina Militare sono chiamate a svolgere il proprio ruolo favorendo coordinamento e collaborazione per raggiungere obbiettivi comuni vitali per il territorio. «Partiamo dalla Marina Militare – ha detto Maggiani –: centrale la riorganizzazione e la riconversione di aree dell’Arsenale e tutti i soggetti coinvolti devono mettersi a un tavolo. Evitiamo di affrontare i temi uno alla volta: bene parlare di parcheggi ma il tema del rapporto tra territorio e Marina è globale». Sullo sfondo c’è la potenzialità della struttura Arsenale di diventare riferimento e risorsa per le aziende della navalmeccanica del territorio. Tra i nodi il Piano Brin: «Dei 30 milioni promessi ne sono arrivati pochi e a macchia di leopardo per la messa in sicurezza», non basta. Ancora, la Legge Navale ha portato investimenti grazie ai primi tre Ppa (pattugliatori polivalenti d’altura) messi in costruzione da Fincantieri tra il Muggiano e Riva Trigoso con benefici per l’indotto locale. Ma da Fincantieri la Uil vuole di più: preoccupa che l’acquisizione di Stx France possa comportare più attenzioni verso la francese Naval Group, che opera nel settore della difesa, a scapito dell’italiana (e spezzina) Leonardo Finmeccanica (ex Oto Melara): in ballo ci sono i sistemi d’arma da installare sulle navi militari vendute in tutto il mondo.

TEMA centrale, il porto: è un bene – ha detto Maggiani – che si stia consolidando la doppia vocazione, commerciale e crocieristica. Quello che manca è un’accelerata sulle infrastrutture: «Va fatto il nuovo molo crociere, inaccettabili ulteriori ritardi, e Lsct Contship come Terminal del Golfo devono concretizzare gli investimenti per gli ampliamenti delle banchine». Un ammonimento: il fascio di binari di collegamento con Santo Stefano deve servire a valorizzare il retroporto, non a farne un’area di mero passaggio dei container. Che fare dell’area Enel una volta chiusa la centrale elettrica? «Enea deve presentare il suo studio, confidiamo che vengano indicazioni. Per noi – ha detto Maggiani – ci deve essere equilibrio tra ambiente, produzione e occupazione». E Spezialand? Maggiani ci va cauta: «Bisogna capire che cosa ci dirà Enea». E’ a questo punto che interviene Salvatore Balestrino, segretario regionale della Uiltec Liguria: «Io sono per la vocazione industriale». Entrambi concordano sul fatto che il primo risultato buono sarebbe ottenere l’impegno di Enel a restare, con nuovi investimenti e produzioni sostenibili. Ad esempio per evitare che i 70 ettari di Vallegrande facciano la fine dell’area ex Ip, riutilizzata solo in parte.

UN RAPIDO passaggio sull’importanza di presenze industriali come Sanlorenzo e Intermarine, per poi toccare il tema sanità: «Sul nuovo ospedale del Felettino abbiamo riserve enormi – dice Maggiani – speriamo che si arrivi in fondo ai lavori». Stesso auspicio per la variante Aurelia, anche perché il 13 gennaio finisce la cassa integrazione per i dipendenti dell’azienda appaltatrice.