La Spezia, 3 marzo 2023 – Tradizione e innovazione. Un ’matrimonio’ promettente sulle rotte del futuro. Quelle che saranno battute da un mezzo navale di nuova generazione prossimo all’entrata in scena tra La Spezia e le Cinque Terre: costruito da maestri d’ascia, è configurato per dare prova delle potenzialità della nuova frontiera della propulsione navale che ha leva sull’idrogeno.
Si chiama Biim, acronimo di Battello Ibrido Innovativo Modulare. Lungo 12 metri, largo 4,20, ha un peso di 11 tonnellate; pesca un metro, la soglia di velocità raggiungibile si attesta sui 10 nodi.
La costruzione è prossima al capolinea nei Cantieri navali del Tigullio di Lavagna. La rada spezzina e le aree marine protette a cornice costituiranno l’ambito d’azione per il trasporto di persone e merci, con un occhio di riguardo ai marittimi a bordo delle navi all’ancora, lontani dalla terra ferma.
La conduzione sarà in capo al Consorzio marittimo turistico Cinque Terre Golfo dei poeti, tassello ’navigante’ di un ampio mosaico di realtà di cui è capofila la multinazionale Duferco Engineering, coordinatrice del progetto che gode di una speciale linea di finanziamenti regionali: quelli, erogati da Filse, a supporto della realizzazione di "progetti complessi di ricerca e sviluppo per le imprese aggregate ai poli di ricerca e innovazione".
Come quello, appunto, di Biim. I fondamentali possono essere attinti in rete, nel sito della Duferco. Così la descrizione: "Battello a motore con scafo semidislocante, apparato di propulsione tradizionale composto da 2 motori Diesel da 100 kW ciascuno accoppiati a riduttori/invertitori tramite giunto elastico a linee d’assi con eliche a passo fisso, e due motori elettrici da 30 kW ciascuno, collegati a ciascuna linea d’assi tramite un sistema di trasmissione innovativo che permetterà di rendere ibrida l’imbarcazione".
Caratteristiche chiave: struttura in materiali ecocompatibili quali legno e compositi di derivazione naturale; impianto di generazione di potenza ibrido con batterie al sale e fuel cell Pem (Proton Exchange Membrane) alimentate a idrogeno puro stoccato in bombole di idruri metallici; pacchi batterie NaNiCl2 da 140 kWh; celle a combustibile da 10 kWp; serbatoi di idrogeno in idruri metallici da 100 kWh; impianto di propulsione ibrido diesel-elettrico, con innovativo sistema meccanico che consentirà di collegare il motore elettrico di propulsione / generatore alla linea d’alberi anche su imbarcazioni esistenti, facilitando la diffusione della propulsione ibrida elettrica.
Coinvolti nel gioco di squadra con Duferco Engineering anche Blue Energy Revolution (progettazione e realizzazione dell’Energy Pack Idrogeno); Studio Names (progettista navale e responsabile scientifico); Vulkan Italia (progettazione e realizzazione del sistema propulsione ibrida Vhd; Imars: (validazione impiego, fornitura batterie al sale).