La Spezia, 26 giugno 2018 - Si fa presto a dire non c’è lavoro. Molte volte quelle che mancano sono le competenze giuste da inserire nel tessuto economico del territorio, che ha bisogno di figure professionali ritagliate per specifiche esigenze produttive. E quelle, spesso non si trovano.
Ecco perché c’è bisogno di un monitoraggio della realtà produttiva per individuare le esigenze professionali delle aziende e, su quello, avviare il processo di formazione dei giovani.
A questo obiettivo è finalizzato il Piano territoriale di formazione per lo sviluppo economico del territorio, presentato ieri a Palazzo civico dal sindaco Pierluigi Peracchini, dall’assessore allo Sviluppo economico e formazione professionale Genziana Giacomelli e a Ilaria Cavo, omologa regionale.
Il piano, messo a punto dall’assessorato allo Sviluppo economico, con la collaborazione delle associazioni di categoria, i sindacati e l’Agenzia per il lavoro, formazione e accreditamento – hanno spiegato Peracchini e Giacomelli – vuol essere un modello pilota. Lo studio è il frutto di un lavoro avviato lo scorso dicembre, con una serie di incontri alfine di definire un piano esaustivo, condiviso dalla Regione in modo da attivare i i finanziamenti del Fondo sociale europeo. Con un obiettivo preciso: vederlo attuato entro la fine dell’anno. «Il Piano territoriale di formazione è ambizioso, e la novità sta tutta nel metodo - ha sottolineato Peracchini - : prima uno studio per far emergere i bisogni dei settori della nautica, del turismo e del traffico merci, in seguito una progettualità che vede il Comune come capofila. Un cambiamento di rotta che ha portato inevitabilmente un cambiamento nel risultato: oltre 10.000 ore di formazione con oltre 200 beneficiari solo per la formazione per l’inserimento».
«La fotografia che oggi restituiamo alla Regione deriva da un’attenta analisi svolta presso le Imprese – ha chiarito Genziana Giacomelli –. Le realtà che appartengono ai settori in forte crescita quali la nautica, il turismo, la logistica hanno manifestato i propri fabbisogni in termini di nuovi inserimenti e professionalità e di questo abbiamo fatto tesoro, perché la destinazione dei prossimi finanziamenti possa essere estremamente mirata».
Sono più di 40 gli inserimenti previsti nel settore della nautica, circa 15 quelli per porto e logistica e almeno 20 per l’ambito ferroviario. Altre 30 unità saranno inserite nei settori turismo, ristorazione e commercio, nei prossimi 18-24 mesi; a questi si aggiungono le esigenze dei settori meccanica, edilizia, manutenzione del territorio, grande distribuzione e sociale.
«Una verifica attenta, frutto di un lavoro puntuale e non scontato – ha sottolineato Ilaria Cavo – la cui esigenza è quella di unire la formazione con le istanze del territorio. Alcune misure sono già in atto come il bando del turismo e la formazione a sportello. Dopo nuovi incontri, a luglio e a settembre, a fine anno avremo il quadro completo, sul quale è aperto anche il dialogo con altri comuni».