La Spezia, 6 settembre 2016 - IL PORTO della Spezia sta per inglobare il porto di Marina di Carrara, con cui costituirà l’autorità di sistema portuale del Mar Ligure di Levante. Regione Liguria chiede di posticipare la fusione. Che cosa ne pensa il presidente dell’Ap spezzina? «La penso come il presidente degli industriali di Genova – risponde Lorenzo Forcieri –: sono contrario a un lungo rinvio, di tre anni ad esempio, che equivarrebbe a far saltare la riforma. Ma potrebbe essere una soluzione di buon senso, se di breve durata. Qualche mese per realizzare l’unificazione nel modo migliore, ad esempio consentendo alle Regioni di armonizzare le normative urbanistiche e alle Ap i piani di investimento, non lo vedrei come uno scandalo».
Contro il rinvio sono saliti sulle barricate il sindaco, la capogruppo regionale del Pd, La Spezia Port Service... «Premetto che considero una mia vittoria l’unificazione con Carrara evitando che Spezia finisse sotto Genova, come era inizialmente previsto: è stata una mia battaglia personale, vinta grazie al contributo del ministro Delrio, dei suoi collaboratori e dei presidenti Rossi e Toti, che ringrazio. Così come, ancora prima, sono stato io a ottenere che La Spezia venisse inserita tra i porti core dell’Unione Europea. Dove erano tutte queste persone che ora parlano quando mi battevo per questi obiettivi? Dove erano Federici, la Paita, Laghezza? A sostenere altre soluzioni, tipo Genova, o in altre faccende affaccendati».
La Spezia port service dice che la community portuale è contro il rinvio e per la discontinuità. «A me sembra che si sia espresso in tal senso non la comunità portuale ma un rappresentante di una associazione di agenti marittimi e spedizionieri, che è una parte della comunità, e che ha dichiarato di mirare al posto di presidente dell’Ap. La comunità portuale è fatta di piloti, ormeggiatori, rimorchiatori, armatori, terminalisti, autotrasportatori, lavoratori dipendenti... Si chieda a tutti loro cosa ne pensano del mio lavoro. Mi pare che il resto sia tutta strumentalizzazione politica e propaganda di bassa lega».
I maligni dicono che il rinvio favorirebbe Lorenzo Forcieri. «Forse sono convinti che la proroga allungherebbe il mio mandato ma non hanno letto la legge che, in caso di proroga, prevede la nomina di un commissario per gestire la fase di transizione».
Ma lei il curriculum per le autocandidature a presidente delle nuove Adps lo ha presentato? «Mi è sembrato corretto dichiarare la mia disponibilità e al tempo stesso l’ho fatto per valorizzare il lavoro svolto. Mi sarebbe piaciuto completare il lavoro avviato, visto che la scadenza naturale del mio secondo mandato è a fine 2017».
Che figura individuerebbe per succedere a Lorenzo Forcieri? «Non sta a me dirlo. Scherzando potrei dire che mi riconosco in molti degli identikit di cui ho letto finora, di un presidente concreto, preparato e coraggioso...».
Non pensa di esagerare un po’? «Sono orgoglioso di quello che sono riuscito a fare. Ho realizzato cose che non erano riuscite a nessuno: ho chiuso un contenzioso ventennale con le marine storiche, sbloccato il piano regolatore, portato il porto in Europa. Ho lanciato le crociere, portato centinaia di milioni di finanziamento da investitori privati, realizzato permute con la Marina Militare per acquisire aree strategiche, creato posti di lavoro. Ci vorrebbe l’intero giornale per elencarle tutte, mentre per altri basterebbe un post it! Poi, è chiaro, che c’è chi mi attacca per motivi politici o perché aspira a prendere il mio posto. Ma io sono tranquillo e fiero del lavoro svolto».
Il comitato portuale di mercoledì è saltato per mancanza di numero legale. All’ordine del giorno c’era e la cessione di quote a privati di una società costituita per la futura gestione della stazione crocieristica. Uno gambetto? «Uno sgambetto non a me ma alla città! Ritardando e rinviando le scelte per lo sviluppo delle crociere si crea un danno alla nostra economia, ai nostri commercianti ed artigiani, alla nostra crescita turistica. Comunque ho portato in comitato il completamento di una pratica in discussione da tempo e sulla base di un mandato preciso che il comitato aveva dato alle strutture dell’Ap. Se ora i membri del comitato non ritengono più urgente questa pratica, ne prenderò atto serenamente».
OLTRE che presidente dell’Autorità portuale, Lorenzo Forcieri è un esponente di primo piano del Partito democratico. Parliamo, quindi, anche di politica: nella primavera 2017 alla Spezia si vota per il Comune e ad oggi il Pd non sembra avere candidati.
Forcieri, rumors la vogliono deciso a puntare alla candidatura a sindaco della Spezia. «Rispondo come ho risposto a tutti: fino a che sono all’Ap penso all’Ap e basta. E’ vero semmai che in tanti mi chiedono di candidarmi e sospetto sia proprio questa la ragione degli attacchi di questi giorni».
Il Pd spezzino deve fare le primarie per la scelta del candidato sindaco? «Le primarie sono un elemento fondante del Pd e sono per me strumento naturale per la selezione dei candidati alle cariche monocratiche e non solo. Tutte le cariche devono essere contendibili e il sistema migliore non è quello di chiudersi nelle segrete stanze o azzerare una intera classe dirigente alla ricerca di un papa straniero o nascondersi dietro candidature di facciata, ma coinvolgere i cittadini attraverso primarie aperte e garantite a cui tutti possano partecipare. Ma i dirigenti dovrebbero fare un passo indietro, non trasferire sui cittadini le loro divisioni e le loro beghe. Fare endorsement se ritengono, ma senza diventare tifosi assatanati».