La Spezia, 4 dicembre 2023 – A La Spezia si vive peggio che un anno fa. La provincia della Liguria scende infatti di ben nove posizioni nella classifica della 34esima indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. E' oggi al 57esimo posto sulle 107 province italiane prese in considerazione, lontana da Udine, che si piazza in testa alla classifica generale. La performance migliore risulta il tasso di motorizzazione, ovvero le auto in circolazione ogni 100 abitanti, con un punteggio di 53, contro la media di 66. La Spezia si piazza così quarta nella specifica classifica di questo indicatore. E' invece la peggiore in Italia per i reati legati agli stupefacenti, dallo spaccio alla produzione, con 91 denunce ogni 100mila abitanti (mentre la media nazionale si ferma a 48). Vediamo, in dettaglio, i risultati della provincia nelle sei classifiche dell'indagine: giustizia e sicurezza, ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.
Giustizia e sicurezza: la peggiore d'Italia per i reati legati agli stupefacenti
Nella classifica generale relativa a ‘giustizia e sicurezza’ La Spezia si piazza 70esima su 107 e, pur risalendo di 14 posizioni, restano preoccupanti alcuni indicatori, quali gli omicidi a scopo di furto o rapina, con 0,9 denunce ogni 100mila abitanti e appunto i reati legati agli stupefacenti, ma anche incendi, delitti informatici e riciclaggio.
Ricchezza e consumi, pesa l'inflazione
La provincia scende di otto posizioni nella graduatoria relativa alla ricchezza e i consumi, scivolando al 59esimo posto, soprattutto per l'inflazione, che tra settembre 2022 e settembre 2023 è stata del 7%, contro il 5,3% a livello nazionale e del 9% se si guarda solo ai prodotti alimentari. Va meglio invece per i protesti pro capite, che sono pari a 1,28 euro all'anno, contro la media nazionale del 2,8.
Affari e lavoro: poche start up innovative e le donne guadagnano il 38% in meno degli uomini
In questa graduatoria La Spezia è nella parte bassa della classifica, all'85esimo posto e perde nove posizioni. Tra le performance peggiori quelle relative al numero di start up innovative, che sono solo 2 ogni mille società di capitale e per questo ottiene la 104esima posizione. Male anche gli infortuni mortali o che provocano inabilità permanente sul lavoro, che sono 18,4 ogni 10mila occupati, e il gender pay gap, per cui le donne del settore privato guadagnano mediamente il 38% in meno l'anno degli uomini. Segnale positivo arriva invece dalle 5,7 nuove iscrizioni ogni 100 imprese registrate, che la portano all'ottavo posto di questa specifica classifica.
Demografia e società: residenti studiosi ma pochi nati e tanta solitudine
Anche nella classifica relativa a 'demografia e società', La Spezia scende di tre posizioni, piazzandosi al 51esimo posto. Basso il quoziente di natalità, che si ferma a 6 nati vivi ogni mille abitanti, e ci sono molte persone sole, il 40% dei nuclei familiari. Alto anche il consumo di farmaci per l'obesità, mentre i residenti sono molto studiosi. La provincia si piazza infatti al quinto posto con 11 anni medi di studio della popolazione over 25.
Ambiente e servizi: non è una provincia per bambini
Scivolone di 23 posizioni per l'ambiente e i servizi, anche se La Spezia resta nella parte alta della classifica, al 34esimo posto. Non è una provincia in cui si usa molto l'energia elettrica da fonti rinnovabili (89esimo posto su 107) e pochissime sono le scuole accessibili (il 28%, 94esimo posto in classifica). Per quanto riguarda la qualità della vita è migliore quella degli anziani (33esimo posto) che quella dei bambini (77esimo).
Cultura e tempo libero
Infine, per quanto riguarda il capitolo 'cultura e tempo libero', anche in questo caso La Spezia scende in classifica, di dieci posizioni. Spiccano la carenza di amministratori comunali under 40, che sono il 20% del totale, la scarsa copertura della banda larga, per la quale si piazza 89esima in classifica, mentre è tra le prime dieci province per – come abbiamo già detto – tasso di motorizzazione (quarto posto), ma anche per numero di ristoranti, 6 ogni mille abitanti (sesto posto) e per indice di lettura, con 23 copie ogni 100 abitanti (settimo posto in Italia).