La spezia, 29 ottobre 2024 – Circa novemila voti. Tanto è il divario che, al termine dello scrutinio, separa il candidato del centrodestra Marco Bucci e quello del campo largo, il dem spezzino Andrea Orlando. Un’inezia, ma tanto basta per consegnare per la terza volta consecutiva la Liguria nelle mani del centrodestra, dopo il terremoto giudiziario che ha portato alle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti. Un testa a testa che è durato per tutta la giornata e di fatto si è concluso poco dopo le 21, quando Orlando ha telefonato a Bucci per complimentarsi. “Voglio essere sindaco della Regione Liguria. Noi sindaci siamo abituati a parlare con i cittadini e voglio continuare a farlo. Sono contento, sono contento per la Liguria soprattutto, sono contento perché i cittadini hanno detto chiaro e tondo che vogliono continuare la crescita della Liguria e rifiutano i signori del no, quelli che non vogliono fare le infrastrutture. L’astensione è certamente un problema. Abbiamo lavorato molto per portare a votare tutti. Bisognerà capire bene perché non hanno votato. Andrea Orlando – ha detto Bucci circa la telefonata del candidato-rivale – è stato molto gentile, la sua chiamata gli fa onore ma ritengo inaccettabili le falsità dette durante la campagna elettorale” ha detto Bucci nel suo primo discorso da neo presidente regionale. Una coalizione, quella di centrodestra, che ha saputo costruire le sue fortune a ponente ligure, ottenendo i voti necessari – con il contributo quasi decisivo del feudo imperiese dell’ex ministro Claudio Scajola – per compensare la ’sconfitta’ nei seggi della città metropolitana di Genova e nello Spezzino. Nella nostra provincia, la coalizione di centrodestra si ferma al 46,22% con Fratelli d’Italia primo partito della coalizione con 16,93%, seguito da Vince Liguria (9,16%) e Forza Italia con 7,57% che sopravanza la Lega: il Carroccio passa dal 19,85% di quattro anni fa, al 7,06% di questa tornata elettorale. Solo il 3,52% dei voti per l’altra lista dcivica del presidente, Orgoglio Liguria, seguita da Udc e alternativa Popolare.
Meglio, in provincia, il campo largo, che si accaparra il 50,22% dei voti. Il Pd si conferma primo partito della provincia con 30,82%, aumentando di gran lunga i consensi rispetto a quattro anni da, quando ottenne il 22,55%. A seguire Alleanza Verdi Sinistra con 6,62% e Movimento 5 stelle, che si attesta su un deludente 4,10% (8,10% alle regionali di quattro anni fa). E proprio la prestazione dei grillini è stata oggetto delle prime polemiche post voto, sollevate, dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi: furono proprio i grillini a imporre l’esclusione dei renziani dal campo largo. Episodio che Andrea Orlando cita anche nella conferenza stampa post voto. “Siamo stati un po’ una cavia qui in Liguria e questo ci ha penalizzato. Spero che in futuro non si ripeta questo schema per il format del centrosinistra. Se a livello nazionale vogliamo essere competitivi non possiamo fare la discussione che si è fatta per la Liguria. La sperimentazione fatta qui sconsiglia questo percorso con uno che dice all’ultima settimana no te no, con quelli che vogliono marcare la presenza, quelli che vogliono in qualche modo distinguersi, tutte dinamiche che conosciamo” ha detto Orlando, sottolineando come “non credo di aver sbagliato niente, ho fatto un progetto rivolto a tutta la Liguria. Io non do consigli a Schlein sulla coalizione, penso che però non si possa pensare a una indicazione della leadership, che effettivamente può rivendicare con legittimità, che passi solo per la forza dei numeri. Credo che serva un progetto”. E gli altri? Nella nostra provincia il terzo candidato più votato è Nicola Rollando (1,04%) seguito nell’ordine da Nicola Morra (0,86%), Francesco Toscano (0,71%), Alessandro Rosson (0,36%), Davide Felice (0,29%), Maria Antonietta Cella (0,19%) e Marco Giuseppe Ferrando con lo 0,1%.