La Spezia, 14 giugno 2022 - Pierluigi Peracchini sarà sindaco della Spezia per altri cinque anni. Il candidato del centrodestra, uomo forte del fronte totiano nel levante ligure, ha avuto la meglio sulla sfidante Piera Sommovigo, espressione della ritrovata alleanza nel campo progressista. Una vittoria al primo turno, per il capo della giunta uscente, che fa il paio con quella a Genova di Marco Bucci. I numeri disegnano una forbice importante. Sulla piazza spezzina, il centrodestra porta a casa il 53,5% (dato aggiornato alle 22.30 con 83 seggi scrutinati su 96), Sommovigo si ferma al 37,3. Dietro gli alfieri dei due schieramenti, praticamente il nulla.
Non riesce a “bucare“ il muro del 2% la candidata renziana Antonella Franciosi, a capo di una lista separata rispetto ai progressisti. E non decolla neanche la proposta dell’ex coordinatore provinciale di Forza Italia Nanni Grazzini, protagonista di una campagna quasi interamente giocata sul tentativo di mettere in cattiva luce profilo politico e azioni amministrative dell’ex alleato Peracchini. L’altro elemento di riflessione, accanto alla forte polarizzazione dei voti, è legato alle performance ottenute dalle singole liste. Se il Pd tira su un dignitoso 17,3%, altrettanto non si può dire per il M5S, che con il 2% è quasi estinto. Sul fronte centrodestra c’è da rilevare il buon risultato di FdI (9,9%), inferiore alle aspettative innescate dai sondaggi nazionali, la lieve flessione del Carroccio (8% contro il 9,3 del 2017), il forte piazzamento della lista Toti (8,3%). E, soprattutto, la straordinaria affermazione della lista civica di Peracchini, che con il 18% si impone come primo “partito“ della città: un plebiscito sul suo nome.