REDAZIONE LA SPEZIA

Carrarese-Spezia senza tifosi aquilotti. Stop del prefetto, pronto il ricorso al Tar

Vietata la vendita dei biglietti ai residenti nella nostra provincia. La società: "Una delusione, ci muoveremo nelle sedi opprtune"

La coreografia della curva Ferrovia nel derby di andata contro la Carrarese

La coreografia della curva Ferrovia nel derby di andata contro la Carrarese

Dopo quello del derby a Genova, arriva un altro ’stop’ per i tifgosi dello Spezia che non potranno seguire le Aquile nel derby a Carrara del 19 gennaio. La doccia gelata è arrivata ieri dal decreto a firma del prefetto della provincia di Massa Carrara, nel quale si rimanda alle determinazioni dell’Osservatorio e del Casms che hanno valutato il derby ad ’alto rischio ordine pubblico’. Vietata quindi la vendita dei biglietti ai residenti della provincia di Spezia, provvedimento che paradossalmente colpirà anche i tifosi della Carrarese residenti a Luni e Castelnuovo... Potranno assistere al derby invece i supportes aquilotti non residenti a Spezia e provincia, a cominciare da chi abita in Lunigiana. Nelle pieghe del decreto si fa riferimento al "radicato astio che contrappone le due tifoserie" e a gravi episodi di violenza al di fuori del calcio, quale il ferimento mortale di un tifoso spezzino ad opera di un carrarese nel 2011 e le liti al Cerreto tra spezzini e carraresi nel 2023. Viene da chiedersi come mai le stesse motivazioni non siano state prese in considerazione in occasione del match di andata al ‘Picco’, quando fu consentito ai tifosi carraresi, muniti di tessera del tifoso, di seguire la squadra di Calabro nel settore ospiti. Giornata poi filata via liscia sotto il profilo dell’ordine pubblico, senza alcun tipo di problema. Seguendo gli orientamenti citati nel decreto, non solo viene meno il principio della reciprocità, ma tantissime partite in Italia, per garantire il principio dell’uguaglianza di trattamento, dovranno essere vietate agli ospiti visto le rivalità esistenti tra tifoserie.

I supporters aquilotti non ci stanno e si stanno già mobilitando con il prevedibile ed ennesimo ricorso al Tar (duro il comunicato del club Orgoglio Spezzino che ritiene il provvedimento "del tutto inadeguato soprattutto alla luce delle motivazioni addotte"), mentre lo Spezia ha preso una posizione parziale: "Il Club si dichiara fortemente deluso, sentimento acuito dal fatto che si tratta della seconda trasferta, dopo quella di Genova, in cui si vieta ai tifosi spezzini di seguire la propria squadra. Prima di offrire qualsiasi tipo di dichiarazione, il Club intende muoversi presso le sedi opportune per comprendere al meglio la situazione e successivamente, durante la prossima settimana, verrà eventualmente indetta una conferenza stampa per parlare pubblicamente dell’argomento".

Anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini è sceso in campo: "Il pericolo viene fondato su generici episodi violenti, ma l’unico menzionato con precisione risale a 14 anni fa! L’ordinanza non spiega perché non sia possibile adottare misure di controllo e contenimento della tifoseria, come ad esempio un numero ristretto di tifosi e bus scortati, che avrebbero evitato un divieto assoluto di partecipazione. Il Comune della Spezia non è legittimato a ricorrere al Tar, ma può costituirsi in adiuvandum in un ricorso proposto da residenti spezzini. Comunque si può chiedere al Presidente del Tar un provvedimento cautelare urgente che si può avere in 24 ore". Un aspetto, quest’ultimo, già allo studio.

Fabio Bernardini

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