Da buon spezzino, Francesco Cassata indica la strada per conseguire la salvezza: "Agonismo ad oltranza, sarà la nostra arma per vincere".
Cassata, quando lei non era ancora nato, negli anni ‘80, lo spezzino doc Sergio Carpanesi allenò lo Spezia con risultati eccezionali. Sulle pagine de La Nazione il ‘maestro’ ha invocato uno Spezia con un maggiore furore agonistico, specie al ‘Picco’: "Tre gare da vincere ad ogni costo". È d’accordo?
"Sposo in pieno la sua tesi, nella storia dello Spezia il nostro stadio è sempre stato un fortino e deve tornare a esserlo. Dobbiamo trovare quella veemenza agonistica che ha sempre fatto la differenza nello Spezia, cercare a tutti i costi di portare a casa le vittorie per raggiungere il nostro obiettivo".
Lo Spezia è una squadra camaleontica, capace di sfoderare una prestazione feroce contro l’Ascoli e la Reggiana, meno contro il Lecco. Come lo spiega?
"Il campionato di Serie B è difficile e lungo, ci sono tante partite, tutte equilibrate, non sempre è facile imporre la propria idea di gioco. Noi dobbiamo dare sempre il massimo, sono certo che con l’atteggiamento avuto nell’ultimo periodo i risultati arriveranno. A livello morale non abbiamo risentito degli ultimi due risultati, seppur dispiaciuti siamo focalizzati sulla prossima partita. Siamo in palla, recupereremo giocatori importanti, saremo più forti di ora".
Se lo Spezia è in piena zona retrocessione forse non ha quelle qualità tanto decantate, come si può sopperire a questo deficit?
"Con la voglia di lottare su ogni pallone, di imporsi con l’agonismo giusto, di voler a tutti i costi passare davanti all’avversario. In sintesi con la fame sportiva. Da quando è arrivato mister D’Angelo siamo cambiati, ce la stiamo mettendo tutta, dobbiamo fare ancora meglio e finire al meglio il campionato".
Gli spezzini stanno vivendo malissimo questa situazione pur dimostrando un attaccamento straordinario. Lei e Vignali riuscite a trasmettere al gruppo i sentimenti della piazza?
"Purtroppo i primi a stare male siamo noi, è il nostro lavoro, è la nostra vita, non portare la gioia ai tifosi fa male, si vede che la gente soffre. Noi dobbiamo cercare di dare tutto anche per loro, sono sicuro che finiremo bene il campionato per poi ripartire con un progetto ambizioso. Credo fortemente in questo gruppo, anche chi non gioca si sta allenando al massimo".
Inutile nascondersi, il match con la Samp sarà decisivo in chiave salvezza. Serviranno coraggio e nervi saldi, riuscirà la squadra a esprimere queste qualità e a reggere la pressione?
"L’aspetto psicologico è fondamentale, la forza mentale può fare la differenza. La Samp potrà metterci in difficoltà, ma noi dovremo in tutti i modi portare a casa una vittoria".
Dove si deciderà il derby? "Sull’intensità, sarà ciò che farà la differenza. Chi sarà più bravo a mettere dentro la gara l’agonismo avrà più occasioni per vincere".
31 reti in 33 partite sono troppo poche, servono anche i gol dei centrocampisti. Quando uno suo?
"Sono d’accordissimo, purtroppo ho fatto un po’ fatica sotto questo aspetto, magari nelle ultime cinque gare chissà... Noi centrocampisti dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità".
Quanto crede nella salvezza da uno a cento?
"Il mantenimento della categoria sarebbe il traguardo sportivo che mi appagherebbe di più negli ultimi anni. Ci tengo a dismisura perché sono spezzino, l’unico obiettivo è portare a casa la salvezza per poi ripartire".
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