Diacci si prende la Tarros: "Pronto a questa sfida"

Primi giorni di lavoro per il nuovo tecnico della squadra di B interregionale "Ho scelto Spezia perchè la società ha ambizioni e la possibilità di crescere".

Diacci si prende la Tarros: "Pronto a questa sfida"

Diacci si prende la Tarros: "Pronto a questa sfida"

Da oggi tre giorni in riva al Golfo per riannusare un po’ il salmastro ligure ("vengo al mare in Liguria fin da bambino, prima a Zoagli e poi a Sestri Levante. Mi sento un po’ ligure...), vedere meglio la struttura di via Parma, prendere i primi contatti con l’ambiente e svolgere una serie di allenamenti, Davide Diacci, il nuovo tecnico della Tarros, chiamato dal club a sostituire Andrea Scocchera, il parquet del PalaSprint l’ha già calcato da giocatore, 27 anni fa. Il ricordo è proprio suo: "Stagione 1997-98. Campionato di C: ero a Fidenza e giocai contro lo Spezia di Clivo Righi" ex Virtus Bologna come Diacci. In quella Tarros, guidata da Antonio Fiorani, tra gli altri anche Danilo Gioan ed il fratello di Clivo, Renato. Perché Spezia? "Perché ha ambizioni e possibilità di crescita. La società da subito mi ha dimostrato entusiasmo e tanta fiducia che dovrò meritare. Sono contento di essere qui, di cominciare questo percorso assieme".

Si dice lei che sia un allenatore che vuole far giocare con estrema intensità. Avrà bisogno di una roster profondo immaginiamo.

"Come tutti gli allenatori, devo adattare il gioco ai giocatori che abbiamo a disposizione, dare alla squadra un vestito che indossi volentieri. Non ho mai visto nessuno vincere senza difendere, che mai come ora significa poter giocare a tutto campo, imporre il proprio ritmo alla gara. Una pallacanestro del genere pretende il coinvolgimento di tanti giocatori".

Ha già un’idea di quali giocatori avrà bisogno?

"Innanzitutto stiamo cercando persone che siano ‘vincenti’, che sappiano che prima di sé stessi viene la squadra e abbiano un atteggiamento positivo. Q.I. e atletismo sono due aspetti per noi principali, poi difesa, tiro da fuori e capacità di attaccare il ferro".

La società vuole alzare l’asticella rispetto alla scorsa stagione, lei che dice?

"Penso che lavorare con troppe aspettative non aiuti, soprattutto un gruppo nuovo come il nostro che dovrà strutturarsi, la società ne è ben consapevole. Per me è importante che la squadra rimanga il più possibile serena, parli poco e lavori tanto concentrandosi su piccoli obiettivi raggiungibili. Un mattone per volta costruiremo la nostra casa".

Roster rivoluzionato rispetto all’anno passato: basterà la preparazione estiva per amalgamare la squadra?

"Il tempo è il peggior nemico di noi allenatori, non ce n’è mai abbastanza".

Gianni Salis

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