FABIO BERNARDINI
Sport

Il veterano Zoet indica la strada per salvarsi: "Dobbiamo essere uniti, concreti e cattivi"

"Come ha detto il mister, è necessario sporcarci e indossare gli abiti adatti per lottare. Ora è meglio essere brutti e vincenti"

"Tutti uniti per la salvezza". Il veterano Jeroen Zoet indica la strada per conquistare la permanenza in categoria: "Dobbiamo essere concreti e cattivi, contano i punti. E contro il Bari vogliamo la prima vittoria al ‘Picco’.

Zoet, ad Ascoli la vittoria del gruppo. Quel gol di Hristov, con l’abbraccio collettivo di titolari e riserve, ha dato l’idea di una squadra unita.

"La rete di Petko è stata importantissima, speciale ed emozionante. L’esultanza è stata una liberazione perché Petko si meritava un rientro del genere dopo tanti mesi complicati e perché tutti noi desideravamo tanto riscattare le ultime prestazioni sfortunate. Siamo un gruppo giovane, abbiamo preso tanti schiaffi, ma ogni volta abbiamo continuato a lavorare duramente, uniti e determinati a rimetterci in piedi. Anche perché sappiamo che per vincere bisogna partire dal gruppo".

È uno Spezia non propriamente bello, ma più ordinato, equilibrato, speculativo. Ne conviene?

"In questo momento conta fare risultati. Se poi arrivano con la prestazione, meglio. Ma dobbiamo essere concreti e cattivi. Come ha detto il mister, dobbiamo sporcarci e indossare gli abiti adatti per lottare per la salvezza. Non c’è altra strada. Ora è meglio essere brutti e vincenti, che belli e perdenti. Chiaro che dobbiamo migliorare, ma in questo momento prendiamoci punti con le unghie e i denti".

Quale il contributo di mister D’Angelo?

"Se c’è stato il cambio alla guida tecnica qualcosa da parte nostra non ha funzionato. Ci siamo guardati dentro, perché è da noi che deve partire la rimonta in classifica. Mister D’Angelo ha portato la sua grinta, ci ha messo davanti all’evidenza dei fatti e ci ha chiesto di dare di più per noi stessi, per i compagni, per il club e per i tifosi che ci seguono e sostengono ovunque e che in questo 2023 hanno vissuto un anno con tante delusioni".

La classifica è sempre deprimente ma la speranza di salvezza è tornata a essere attuale. Qual è la difficoltà più grande per c’entrare l’obiettivo e quale, invece, il punto di forza?

"Dobbiamo continuare a lavorare con umiltà e grinta. Non è una vittoria a cambiare tutto. Non possiamo pensare di essere più forti degli altri perché ci chiamiamo Spezia. Sul campo non conta quello. Contano le motivazioni, la fame, l’organizzazione e le qualità ed è attraverso queste che dobbiamo guadagnarci la scalata verso la salvezza".

In casa figura ancora lo zero nel campo vittorie, contro il Bari sarà la volta buona?

"È strano. Non siamo ancora riusciti a vincere davanti ai nostri tifosi ed è il prossimo step che dobbiamo cercare di fare, a partire dal Bari, perché ci sarà uno stadio pieno, che ci trasmetterà tanta passione e voglia di prendere questi tre punti. La salvezza passa dal ‘Picco’ che deve tornare a essere il nostro terreno di caccia. Il pubblico del Picco si sente, i settori aperti sono eccezionali, contro il Parma ci hanno spinto alla grande, applaudendo anche dopo la sconfitta. I nostri tifosi ci caricano e sono la nostra arma in più: tocca a noi ora regalare loro la gioia che meritano".

Quarto campionato nello Spezia, questi colori le sono un po’ entrati dentro? Punta al rinnovo del contratto?

"Qui sto bene. Il mio secondo figlio è nato qui in Italia e ho anche comprato casa. Non sono stati anni semplici perché ero venuto con l’idea di giocare, ma mi sento in forma e mi sento di poter dire la mia ancora per tanto tempo. Io sono sempre a disposizione del club e dell’allenatore, pronto a dare tutto me stesso per questa maglia".

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