L’attuale allenatore della nazionale ha giocato in maglia bianca dal 1986 al 1990. Spalletti ’spezzino’ negli aneddoti degli ex aquilotti

Storie e ricordi raccolti nel libro di Andrea Catalani. "Già allora capiva di tattiche, aveva la stoffa del mister"

Spalletti ’spezzino’ negli aneddoti degli ex aquilotti

Luciano Spalletti, allenatore della nazionale italiana, ha giocato 4 anni nello Spezia

"Un bravo ragazzo, una bellissima persona, un gran fisico, generoso in campo, ma se avesse coltivato anche i dettagli fuori dal rettangolo di gioco, avrebbe raggiunto altri livelli. E anche nello Spezia forse non è mai stato titolare al 100%". Parole di Sergio Carpanesi, storico allenatore degli aquilotti, nel libro ‘Luciano Spalletti... dalla Spezia’ scritto da Andrea Catalani e pubblicato dalla casa editrice spezzina Il Filo di Arianna. Nei 4 anni che Spalletti (oggi allenatore della nazionale) trascorse da calciatore a Spezia dal 1986 al 1990, è riuscito a ritagliarsi uno spazio speciale nel cuore dei tifosi. E pure in quello di tanti compagni di squadra e amici spezzini, che hanno voluto raccontare a Catalani aneddoti, ma anche spiegare molti ‘perché’ del tecnico che, nella sua brillante carriera sulle panchine, ha portato a Napoli il terzo scudetto. Come Alberto Boggio che con Marco Guerra smontò il letto di Sergio Borgo e Spalletti, per rispondere ad un gavettone del giorno prima. "Capiva già allora di giocatori e tattiche – aggiunge Boggio – Dopo le partite, sul pullman, le sue analisi colpivano". Proprio Borgo lo ricorda molto umile. "Non aveva ancora giocato a quei livelli (in C1) – dice – ma aveva voglia di migliorarsi. Si dilungava a fine allenamento per fare gli addominali. Era un giocatore ‘universale’ e non aveva paura". Al centro della difesa, in quegli anni, c’era pure Mirko Brilli. "Dopo un compleanno a casa sua, gli ci vollero dei giorni per rimettere tutto a posto. Sarà stato perché ancora molto impegnato nell’azienda di famiglia, faceva avanti e indietro con Castelfiorentino. Ma in campo dava tutto". Il ricordo di Sergio Ferretti: "Lucio correva per tutti, me compreso. Non pensavo che avrebbe allenato, più portati erano Brilli e Pillon (che allenatore big lo è diventato)". Maurizio Rollandi è stato protagonista nel 1989/90 della ’quasi promozione’ in Serie B.

"’Lusciano’, detto alla toscana, faceva spogliatoio e si spingeva anche oltre, con tutte quelle serate a inaugurare coi tifosi un nuovo club e a simpatizzare con gli ultras. Però, come trainer, avrei visto più Ferretti". Francesco Siviero, anche lui come Spalletti sposato con una spezzina, non dimentica quando "Luciano, all’insaputa del mister, andò a prendere lezioni di tennis per migliorare lo scatto breve che gli riusciva un po’ ostico, viste le sue lunghe leve. Era un perfezionista e lo è ancora". E con Andrea Telesio che ricorda le notti in discoteca di Luciano, a cui veniva comunque tutto perdonato perché in campo era irresistibile, nel volume di Catalani anche le testimonianze di Luca Chiappino, Sergio Casilli, Francesco Fazio, Marco Tarasconi, Biagio Grasso, Marco Guerra, Federico La Valle, Andrea Mariano, Marco Marocchi, Stefano Mei, Nicola Peragine, Santo Perrotta, Giuseppe Pillon, Giuseppe Pregnolato, Andrea Stabile e Oscar Tacchi.

Marco Magi

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