
di Fabio Bernardini
Tensione ancora alle stelle nell’ambiente aquilotto per il grave errore arbitrale del tandem Giua-Guida che ha condannato lo Spezia ad una sconfitta ingiusta e immeritata contro la Lazio. A supportare le comprensibili recriminazioni di tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello Spezia e in generale degli amanti del calcio sono arrivati i giudizi senza appello degli ex arbitri Saccani e Cesari. L’ex arbitro internazionale Graziano Cesari, interpellato da La Nazione, non ha usato giri di parole: "C’è stata una difformità di giudizio in due episodi molto simili avvenuti a otto minuti di distanza – ha affermato -. Sul primo caso, quello per intendersi di Acerbi, l’arbitro ha ritenuto che il pallone abbia colpito il braccio di appoggio del giocatore in scivolata ed è comprensibile non abbia dato rigore. Però, poi, dopo otto minuti, non è accettabile che abbia concesso il penalty su un pallone che picchia sulla parte alta del braccio di Marchizza, con l’aggravante di averlo accordato dopo aver visto il Var. Prima è parso giudicare fortuitamente il tocco di Marchizza, poi per quale motivo, dopo essere andato al Var, ha cambiato la decisione? Come si fa a cambiare una decisione del genere, visto che era lì a due passi e aveva tutte le possibilità di giudizio?".
"È un errore grave – ha aggiunto Cesari - che in due situazioni molto simili si siano date due interpretazioni completamente diverse. Perché il Var non ha richiamato Giua per fargli rivedere il fallo di mano di Acerbi? L’arbitro in campo non ha avuto la personalità necessaria per arbitrare una partita del genere, lo dimostra il fatto che quando la gara si è alzata di tono Giua ha perso il controllo della situazione con la rissa finale ad attestarlo. È grave che, pur essendoci stato al Var un arbitro internazionale come Guida, non abbia funzionato la collaborazione con l’arbitro. Ripeto è inaccettabile che a distanza di otto minuti ci sia stata una diversità di interpretazione regolamentare: inidonei l’intervento di Guida al Var e la concessione del penalty".
Alla Domenica Sportiva il giudizio dell’ex arbitro Max Saccani ha rispecchiato quello di Cesari: "Per quanto riguarda l’episodio di Acerbi – ha spiegato l’ex fischietto – il difensore in scivolata tocca con il braccio di appoggio la sfera ma l’intervento non è sanzionabile. La situazione più discutibile arriva otto minuti dopo: Marchizza, girato e con un movimento con il braccio allargato che possiamo definire anche non congruo ma privo di finalità di ostruzione o di ostacolo, assolutamente involontario e non dettato da movimenti di gioco, tocca il pallone con il braccio. Penso che Giua non abbia visto l’intervento e sia stato invitato da Guida al Var, il problema nasce quando, dopo aver visto la dinamica al Var, ha giudicato il tocco punibile con il rigore. Per me questo è un intervento assolutamente non sanzionabile". E lo stesso Massimiliano Irrati, ospite in studio, ha affermato: "Massimiliano ha già spiegato benissimo la situazione…".
A mettere un ulteriore macigno sulla direzione di Giua ci ha pensato Eraldo Pecci: "Questo è un chiaro esempio dove il Var può diventare dannoso perché se un arbitro giovane come Giua viene richiamato da uno più esperto pensa di aver sbagliato". Con Marco Tardelli a replicare: "Se c’è un fatto psicologico non deve arbitrare, lui doveva andare al Var e dire che non era rigore".