MIRCO GIORGI
Sport

Lo Spezia con 27 milioni di euro non è più il fanalino di coda per il monte ingaggi

di Mirco Giorgi

Per vederci un po’ più chiaro nei conti poco trasparenti del nostro calcio abbiamo consultato il sito britannico salarysport.com, con ogni beneficio di inventario. Lo Spezia non sarebbe più il fanalino di coda per monte ingaggi del 2020, al momento è quartultimo con 27.190.446 euro lordi. Sotto ci sono Udinese (23,6 mln), Verona (23,1), Cremonese (22,5) e Lecce (20,8). Guida la Juve (160), seguita da Inter (135), Roma (95), Milan (85), Napoli (71) e Lazio (70). Poi il ceto medio: Fiorentina (48,9), Atalanta (43,7) Torino (38,7) Bologna, Monza e Samp (tutte sui 37 milioni), Sassuolo (33), Salernitana (32). L’Empoli con i suoi 27,5 è di poco superiore allo Spezia. Da queste aride cifre, confrontate con la classifica, già si vede chi lavora bene e chi no: Corvino al suo Lecce sta facendo spendere uno e guadagnare dieci (lo vedremo la prossima estate al mercato), l’Udinese è la solita fabbrica di plusvalenze milionarie, il Napoli ha compiuto un autentico capolavoro, chiudendo il mercato in attivo, con una squadra rinforzata e un monte ingaggi abbattuto di quaranta milioni. Lo Spezia sembra lanciato a una politica a lungo andare insostenibile, stando ai dati del sito inglese. Saranno anche spese compartecipate, ma leggere che Caldara sfiora i quattro milioni di ingaggio lordo (63° giocatore più pagato del campionato, a pari merito con Politano e Demme) mette i brividi. Conto della serva: lo Spezia sgancia 2 milioni per la metà dell’ingaggio a un giocatore in prestito, sul quale ha un diritto di riscatto a 3. Anche volendo esercitarlo, l’età del calciatore ne rende impossibile una plusvalenza futura, per non parlare dell’ultimo anno di contratto col Milan a 4 lordi: l’ideale per andare a gambe all’aria. Non dissimile l’operazione Kovalenko, con i suoi 2.835.000 lordi. Qui c’è un riscatto condizionato, intanto lo Spezia partecipa a un altro stipendio pesante e sproporzionato. Ampadu viaggia sui 2,2 lordi, anche qui in compartecipazione col Chelsea, un’altra operazione senza alcuna prospettiva. Ekdal sarà anche un parametro zero, ma il suo ingaggio è identico a quello di Ampadu. Ha più senso l’operazione Dragowski (1.688.960), perché è un giocatore che ha mercato, anche se poi bisognerà fare a metà con i Viola. Sugli ingaggi lordi di Nikolaou (1.809.600), al quale bisogna aggiungere anche un forte costo di cartellino, Kiwior e Reca (entrambi 1.327.000), Zoet (1.266.720) e Bourabia (1.025.440) lasciamo a chi legge le considerazioni. Undicesimo è Verde (844.480). Sbalordiscono al contrario gli stipendi di due colonne della squadra: Gyasi (199.056), lo stesso di Holm, destinato a decuplicare presto, e Bastoni (156.832). Con che spirito giocano e si allenano pensando che Sher costa 331.760, Nguiamba 271.440, Sanca 241.280, Strelec 506.668, Maldini (altro prestito) 567.008 e Sala, udite udite, 723.840 (stessa cifra di Agudelo e Amian)? Questo quadro salariale così disomogeneo dovrà essere ristrutturato con non poca fatica.