FABIO BERNARDINI
Sport

"Lo Spezia può riuscire nell’impresa"

L’ex aquilotto Biagio Grasso ha vestito anche la maglia rossoblù: "Il Cagliari è attrezzato per la salvezza"

di Fabio Bernardini

"Spezia non si dimentica, resta nel cuore". Sono passati trentadue anni da quando il napoletano Biagio Grasso, classe 1967, vestì con onore la maglia aquilotta, ma le emozioni del magico campionato 1988-89, quello della B sfiorata di un soffio, sono ancora vive in lui. "Ho ricordi bellissimi – afferma Grasso, tra l’altro anche ex giocatore del Cagliari - sono legatissimo a Spezia e alla maglia bianca. Per giunta mio figlio Luca ha studiato in riva al Golfo al polo universitario Marconi e il prossimo 26 marzo si laureerà in design nautico".

Grasso, sabato prossimo Spezia-Cagliari, con lei nella veste di duplice ex.

"Ho ricordi bellissimi su entrambi i fronti. A Cagliari, in Serie B, iniziai la mia carriera da professionista. Provenivo dall’Avellino, fu un anno particolare perché partimmo con la penalizzazione di cinque punti e non riuscimmo a salvarci, pur arrivando in semifinale di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona. Spezia, fu, invece, la mia prima annata di gioia, anche se non completata perché non riuscimmo a salire in B. Un campionato splendido, Spezia mi è rimasta nel cuore, conservo tanti amici che tutt’ora sento su Facebook. Quello Spezia era una famiglia, vivevamo tutti a Lerici, si era formato un gruppo bellissimo ed il pubblico aquilotto era ed è mitico. Gli spezzini sono unici, mi ricordo la trasferta di Reggio Emilia e Lucca, gente appassionata, verace. Rammento che, siccome avevo un cane dalmata bianconero, mi fecero uno striscione con la sua foto e la scritta ‘Biagio ci gasi’".

Come inquadra il match-salvezza di sabato prossimo?

"Il Cagliari è uno squadrone, in ottica salvezza vedo più in difficoltà il Torino e il Parma, mentre il Crotone è molto attardato. Con un ‘Picco’ ricolmo di tifosi aquilotti sarebbe stato diverso, lo Spezia ne avrebbe tratto giovamento, così non sarà semplice. Credo, però, che alla fine i bianchi potranno riuscire nell’impresa di battere i rossoblù, equivarrebbe a mettere un bel mattone per la salvezza. Con la fame, la voglia di vincere e di arrivare si può conquistare il successo".

È uno Spezia con 26 punti in classifica, un po’ in difficoltà negli ultimi turni di campionato.

"La squadra bianca era partita benissimo ma, come il Benevento, ora sta facendo un po’ fatica. Però gli Aquilotti giocano bene, purtroppo non riescono a fare risultati, ma continuando con queste prestazioni gli stessi sono destinati ad arrivare. Magari prestando una maggiore attenzione alla fase difensiva. Italiano sta facendo benissimo, leggo che anche il Napoli si interessa a lui, sta proponendo un calcio propositivo".

Ritiene che trattandosi di una squadra giovane, i giocatori avvertano le pressioni?

"Nella rosa ci sono, in effetti, tanti ragazzi che magari sentono il peso delle responsabilità, la paura di non potercela fare. Altrimenti non si spiega il girone di andata all’insegna della spensieratezza e il blocco attuale. Si avverte la mancanza di una vittoria, solo questa è in grado di ridare energia e forza agli Aquilotti".

Chi potrà essere decisivo per i bianchi?

"Spero Nzola, se sta bene potrà fare la differenza".

Salvezza possibile?

"Fino a quattro e cinque giornate fa il discorso retrocessione sembrava circoscritto a Crotone, Parma, Torino e Cagliari. Ora è dura perché con gli ultimi risultati negativi Spezia e Benevento sono di nuovo invischiati. Però, ripeto, una vittoria può essere decisiva per dare la svolta e far riacquistare fiducia".

Il cuore per chi batterà?

"Ho simpatia per tutte le squadre nelle quali ho giocato ma Spezia mi è rimasta dentro in modo particolare…".