FABIO BERNARDINI
Sport

Platek indica la strada allo Spezia. "Spendere tanto non dà garanzie. I gol? Nemmeno con Haaland...»

Il presidente dello Spezia, Philip Platek, sottolinea l'importanza della sostenibilità economica per raggiungere la Serie A. Conferma la direzione tecnica e punta a costruire una squadra competitiva. Carenze in attacco e rapporto con i tifosi al centro delle critiche.

"Spendere tanto non dà garanzie. I gol? Nemmeno con Haaland..."

"Spendere tanto non dà garanzie. I gol? Nemmeno con Haaland..."

Prima di partire per Milano, il presidente aquilotto Philip Platek ha parlato ieri ai cronisti delle prospettive dello Spezia dal punto di vista sportivo, strettamente correlate agli aspetti economici-finanziari del club. Il principio dominante e ricorrente nelle parole del massimo dirigente americano è "sostenibilità economica", che si traduce poi nel principio dell’autogestione.

Presidente Platek, il ritorno in Serie A è un obiettivo del club e con con quali strategie si intende perseguirlo: attraverso l’autogestione attuale o con investimenti importanti?

"La massima serie è parte dell’obiettivo del club, raggiungibile attraverso le fasi necessarie della sostenibilità dal punto di vista economico-finanziario. La conferma di D’Angelo è stato un primo passo in questo senso. L’investimento forte può funzionare come no, a volte dà risultati, altre volte meno. Spendere non garantisce il successo. Ciò che ora conta è aver confermato il mister e creare le basi per una squadra competitiva, passando da una riduzione dei salari. Non sempre il grande investimento è collegato ai risultati. La sostenibilità del club si basa su alcuni fattori anche economici, si parla spesso di spendere, ma ci sono contratti, ad esempio per i diritti tv negli Usa, che al momento sono fermi. La gente vuol vedere la squadra prosperare, ma il processo per raggiungere questi obiettivi deve tenere conto di queste esigenze. Ovviamente la chiave è avere i giocatori giusti".

Cosa ha insegnato la stagione appena terminata con la salvezza conquistata all’ultimo?

"Il passaggio dalla A alla B prevede un adeguamento che ha portato difficoltà anche alla squadra. È un processo che richiede tempo, noi abbiamo lavorato duramente nel mercato di gennaio e abbiamo visto i frutti nel girone di ritorno. La squadra è migliorata, le ultime partite sono state giocate molto bene".

Il bilancio sportivo nell’ultimo anno e mezzo non è stato positivo con retrocessione e la salvezza all’ultimo tuffo: siete soddisfatti della direzione tecnica?

"È impossibile essere contenti del campionato concluso da poco. C’è, invece, soddisfazione per la direzione tecnica e per il lavoro fatto nel mercato di gennaio che sta dando frutti".

Confermerà il direttore sportivo Stefano Melissano?

"È stato confermato il mister che è felice dell’area tecnica, per cui non verranno apportate modifiche in tal senso".

Campionato terminato da un mese, avete tempo per costuire una squadra competitiva.

"Il nucleo del complesso è stato costruito a gennaio, pensiamo a Falcinelli, Mateju, Di Serio. Ciò che si è raggiunto come costruzione della squadra è soddisfacente. Ci sarà il mercato di luglio, alcuni giocatori saranno confermati, altri no, non necessariamente la squadra sarà completata prima del ritiro".

Le carenze in attacco le criticità costanti negli ultimi anni: fare un investimento importante in questo reparto?

"Neanche se prendessimo Haaland del Manchester City segneremmo...".

Molte le critiche da parte dei tifosi, volete ricucire il rapporto con la gente?

"È sempre stato un nostro obiettivo. Quando sono a Spezia frequento i ristoranti locali e parlo con i supporter. Certo non mi piace parlare con i tifosi che urlano o prendono a male parole alcuni giocatori".

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