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Promozione. Stano, ’numero uno’. Sulle orme del nonno

Il portiere Jacopo Stano difende con successo la porta del Don Bosco, contribuendo al cammino positivo della squadra di Promozione. Con passione e determinazione, si prepara a raggiungere gli obiettivi personali e di squadra.

Stano, ’numero uno’. Sulle orme del nonno

Jacopo Stano (Don Bosco Spezia)

A difesa della porta del Don Bosco c’è da quest’anno c’è Jacopo Stano, classe 2000, che con i suoi interventi provvidenziali sta rendendo più facile il cammino della squadra nel campionato di Promozione. Un esempio, la partita contro la Sammargheritese delle scorse settimane.

Con la sua doppia parata in occasione del rigore ha contribuito al prezioso pareggio...

"In quel match sono intervenuto sia sul penalty che sulla successiva ribattuta. È stata una grande emozione anche perché tutti i miei compagni sono venuti a ringraziarmi. La Sammargheritese partiva da favorita, almeno sulla carta, ma siamo riusciti a fermarla sull’1-1".

Com’è il suo rapporto con gli altri portieri?

"Bellissimo, anche fuori dal campo. Ad inizio stagione non ero sicuro di poter giocare tutte le partite, ma sono tranquillo perché so che nel caso Ciardi sarà bravissimo nel sostituirmi. In più ci sono due ragazzi della Juniores che all’occorrenza possono essere molto utili"

Con il preparatore dei portieri Matteucci che legame ha?

"Approfitto per ringraziarlo davvero tanto perché sono stato un anno fermo per problemi lavorativi e tornare a giocare non è mai facile dopo un periodo così lungo. Grazie a lui sto ritrovando la forma".

Crede il Don Bosco sia stata la scelta giusta?

"Qui mi trovo molto bene anche perché conoscevo già mister Bastianelli dai tempi del Canaletto. So che persona è e quanto vale come tecnico e come uomo. Ho giocato in varie squadre (giovanili dello Spezia, Tarros, Cadimare e Canaletto) e sono contento di essere arrivato qui con un po’ d’esperienza sulle spalle. Mi sento tranquillo e voglio dare sicurezza ai miei compagni".

La sua è una passione di famiglia, padre difensore e nonno Irio Lorè che ha difeso la porta dello Spezia negli anni ’60.

"Quella per il calcio è una passione che ci accomuna. Purtroppo mio nonno non c’è più, ma finché era in vita mi ha sempre seguito, dandomi consigli. Mi diceva sempre di stare tranquillo e di essere felice quando scendevo in campo. Non mi ha mai messo pressione e mi ripeteva di non preoccuparmi anche se sbagliavo".

Quali sono gli obiettivi della squadra e suoi personali?

"Come squadra, disputare un bel campionato. Arrivare ai playoff sarebbe ottimo anche perché siamo una squadra rinnovata. Per quanto riguarda il mio percorso personale spero di continuare così. Mi ero riproposto di rimettermi in carreggiata il prima possibile e ci sto riuscendo".

Ilaria Gallione

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