REDAZIONE LA SPEZIA

Spezia, l’affiatamento del gruppo arma in più. Dai fratelli Esposito la garanzia di idee e gol

La guida tecnica di D’Angelo ha fatto la differenza nella crescita delle prestazioni dei singoli. Un centrocampo di alto livello

Spezia, l’affiatamento del gruppo arma in più. Dai fratelli Esposito la garanzia di idee e gol

Reca e, a destra, Kouda, contro il SudTirol

Una miscellanea di perfette combinazioni, un cocktail di virtuose espressioni. Lo Spezia di Luca D’Angelo sta diventando, sempre più, un ‘caso’ da esaminare. Non ha l’eccelsa qualità del Sassuolo, ma l’affiatamento di quel gruppo che gioca insieme ormai da tanto e per di più con lo stessa guida tecnica, sta facendo la differenza. Tra chi è tornato sui propri livelli, come Hristov e Wisniewski (già protagonisti in A), e chi, invece, ha cambiato radicalmente le prestazioni nel giro di pochi mesi. Parliamo dei due fratelli Esposito, per i quali si stanno aprendo strade interessanti. Cinquantesima presenza in B (tutte con lo Spezia) da incorniciare quella di Pio Esposito. Con un gol e un assist, contro il Sudtirol ha spianato la strada ancora una volta alla squadra. È il suo settimo sigillo (il 10° con gli aquilotti), e se si guarda la classifica dei bomber sarebbe in testa, considerando che è l’unico tra i primi a non aver calciato rigori (a cominciare dal leader Shpendi, con 9 reti e 4 penalty). Niente male per un 2005 che veniva dagli impegni della nazionale Under 21 (dove ha messo la firma, proprio al Picco) e amerebbe raggiungere la Serie A con le Aquile, ma probabilmente vedrà poi quel palcoscenico, comunque, da un’ottica nerazzurra, quella dell’Inter proprietaria del cartellino. Un 19enne capace di tirare di destro, di sinistro e di testa, cresciuto talmente tanto in così poco tempo, che potrebbe essere il cannoniere che l’Italia cerca da tempo. Pensando propri all’Inter, il nuovo Bobo Vieri. Del fratello Salvatore si notano geometrie e idee, anche solo nei passaggi brevi, sebbene l’impegno nella recente gara non sia stato proibitivo.

Si comprende, però, che, come capitava anche ad altri cervelli del centrocampo che hanno fatto la storia del calcio italiano, come Pirlo, abbia estremo bisogno di almeno un ottimo bodyguard accanto. Cassata lo è stato, in diverse occasioni altri hanno assolto il compito (Degli Innocenti, Nagy e Bandinelli). Le sue doti allora sì che riescono a palesarsi. I compagni che non abbiamo nominato, e sono la maggior parte, non sono semplici comprimari, anzi, sebbene sia giusto assegnre un encomio a Mateju e alla sua puntualità negli interventi, e a Colak, che lascia in continua apprensione i difensori. Discorso a parte per il portiere, visto che Gori, ha mantenuto la serenità, senza troppo impegnarsi, in occasione della sfida col SudTirol. Con un abbraccio a Kouda, augurandogli che non sia nulla di serio, ma solo un grande spavento.

Marco Magi

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