
Mister Luca D’Angelo invita a guardare la situazione con orgoglio
"Siamo terzi in classifica, un risultato impronosticabile alla vigilia del campionato, non va dimenticato. Pensiamo alla partita contro il Cosenza e viviamola con soddisfazione per ciò che di bellissimo i ragazzi stanno facendo". L’invito a pensare positivo di mister Luca D’Angelo è sottoscrivibile in toto perché, al di là dell’amarezza per il ritardo accumulato sul Pisa, i risultati estremamente positivi della squadra sono sotto gli occhi di tutti: terzo posto con sei punti di vantaggio dalla quarta, migliore difesa del campionato con soli 25 gol subiti, quarto attacco del torneo con 49 reti realizzate, solo quattro sconfitte patite (come il Sassuolo). Oltre i numeri c’è poi un gruppo che ha sempre onorato la maglia bianca, dando tutto fino all’ultima stilla di sudore, collezionando vittorie che resteranno a futura memoria come quella contro il Cesena, in dieci e con Soleri in porta, i derby vinti con la Carrarese, il Pisa e la Sampdoria, il successo contro il Sassuolo, la rimonta contro il Palermo. Il match contro il Cosenza andrà, dunque, vissuto come l’ennesima festa popolare, con l’orgoglio di essere rappresentati da una squadra che, probabilmente, non riuscirà a realizzare il sogno della promozione diretta, anche se mister D’Angelo ha ribadito che "mancano ancora cinque partite e ci sono possibilità", ma potrà comunque raggiungere un terzo posto importantissimo in ottica play-off. È chiaro che i due punti persi a Mantova siano stati mal digeriti ma questa volta, al contrario di Cesena, dove la vittoria non è arrivata per difetti di mira in zona gol (il rigore fallito da Lapadula), le recriminazioni si focalizzano sull’evidente errore arbitrale con quell’espulsione a Bertola troppo affrettata perché non si sono valutate intensità e rapidità dell’intervento (lo stesso mister Possanzini ha dichiarato che pensava a un giallo). Si aggiunga che anche sul primo gol dei lombardi ci sono fortissimi dubbi riguardo un possibile fuorigioco. Undici contro undici, come ha ammesso D’Angelo, lo Spezia avrebbe portato a casa la vittoria. La squadra si è presentata al ‘Martelli’ in emergenza considerando le sei assenze pesanti (Sarr, Soleri, Reca, Vignali, Wisniewski, Degli Innocenti) che hanno obbligato il tecnico a schierare i giovani Benvenuto e Giorgeschi.
A conti fatti il bicchiere deve essere considerato mezzo pieno perché, al netto di qualche occasione persa, lo Spezia in troppe circostanze non è stato premiato dalla fortuna - i 20 pali colpiti sono da guinness dei primati -, incamerando un credito di punti non ancora riscosso. Questo allenatore e questa squadra meritano applausi unanimi, anche per come hanno saputo gestire le ultime problematiche societarie non certo semplici. Il pagamento degli stipendi del mese di febbraio ha ridato barlumi di serenità al gruppo e all’intero ambiente sportivo. Una tranquillità fondamentale in questo rush finale di campionato che, necessariamente, dovrà arrivare anche dal fronte societario nello step successivo che prevede approfondimenti e valutazioni con alcuni investitori di FC32 e la possibilità di subentro di nuovi imprenditori.
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