REDAZIONE LA SPEZIA

Spezia, una sconfitta pesantissima Va sotto a Catanzaro e non reagisce

Moro si è fatto parare il rigore che poteva portare le Aquile in vantaggio, nella ripresa calabresi padroni

CATANZARO

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SPEZIA

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CATANZARO (4-4-2): Fulignati; Situm, Scognamillo, Brighenti, Krajnc; Sounas (62’ Oliveri), Pontisso (69’ Pompetti), Ghion (79’ Verna), Vandeputte; Biasci (79’ Donnarumma), Iemmello (69’ D’Andrea).(A disposizione: Brignola, Curcio, Katseris, Krastev, Sala, Stoppa, Veroli) All.: Vivarini.

SPEZIA (4-3-3): Dragowski; Amian, Muhl, Nikolaou, Bastoni (72’ Moutinho); Bandinelli (60’ Zurkowski), S. Esposito, Cassata; Antonucci (72’ Cipot), Moro (65’ F. Esposito), Kouda (60’ Krollis)(A disposizione: Zoet, Zovko; Candelari, Ekdal, Gelashvili, Pietra, Hristov) All. Alvini.

Arbitro: Zufferli di Udine. Assistenti: Scarpa e Arace. IV: Ubaldi. VarAvar: Paterna e Paganessi.

Marcatori: 52’ Biasci, 59’ Nikolaou (autorete), 73’ Pompetti.

Note: terreno in condizioni precarie, vento forte. Spettatori: 12196. Angoli 7-6: Ammoniti: Amian, Scognamillo, Bandinelli. Espulso Oliveri al 94’ per gioco violento. Recupero 2’+5’.

CATANZARO – Uno Spezia inconsistente viene spazzato via dal vento impetuoso del Catanzaro, neopromossa terribile. In uno stadio pieno e caldissimo, su un campo pieno di buche, i calabresi interpretano il match come da manuale della B: in fase difensiva pressing asfissiante e gioco rude, in fase offensiva palla lunga e pedalare, ad attaccare gli spazi. In questa bolgia Alvini presenta tre novità rispetto a Bolzano: Kouda ala destra al posto dell’inconsistente Cipot, Cassata per Zurkowski a centrocampo e Bastoni che torna come terzino sinistro al posto dell’infortunato Reca. Verde fa il separato in casa nel prepartita e Alvini lo spedisce in tribuna senza tanti complimenti.

Lo Spezia fatica fin da subito, non sfrutta nemmeno il vento a favore, in uno stadio che passò alla storia per l’unica sospensione per vento che la serie A ricordi. Ma il calcio, come la vita, offre sempre l’occasione per rovesciare tutto: minuto 17, Dragowski calcia lungo e pesca Kouda in piena area, Brighenti lo falcia senza tanti discorsi. Rigore netto. Moro aspetta a lungo sul dischetto il Var e si raffredda, tirando lento e centrale, facilissimo per Fulignati. Scampato il pericolo, il Catanzaro gioca sulle ali dell’entusiasmo, nonostante i soli due giorni di riposo rispetto ai dieci dello Spezia, che pare completamente ammosciato. I padroni di casa hanno corsa, fame, cattiveria in misura tripla rispetto agli Aquilotti. Vandeputte vola su Amian, che è costretto al giallo, ma tutta la squadra è in difficoltà. Il modulo non ha interpreti all’altezza, prima Alvini se ne renderà conto e più probabilità avrà di salvare la pelle. Antonucci confinato sulla fascia è un delitto che non si può vedere, il vecchio Scognamillo spende un giallo entrandogli a martello, da quel momento di fatto il romano esce dal match. Nella ripresa il vento è a favore del Catanzaro, lo Spezia si fa vedere subito con Kouda che pesca Antonucci, Fulignati para e non trattiene, ma nessuno ne approfitta. Al 4’ Bandinelli trova Moro, che però non aggancia. Da quel momento è un monologo giallorosso: al 7’ lo Spezia si fa trovare scoperto e con due passaggi Biasci può fulminare Dragowski, con Muhl che guarda. Il Catanzaro insiste, Iemmello trascina i suoi, ma al 14’ è Nikolaou, con uno sciaguratissimo stop di coscia in piena area su punizione di Vandeputte, ad abbattere il suo portiere. I calabresi dilagano, Vandeputte sfiora il palo al 19’, Bastoni salva tutto al 22’, ma al 28’ puntuale il tracollo: Moutinho fa un orrido campanile che il vento rispedisce al mittente, Muhl non riesce a spazzare, Pompetti da fuori infila l’ultima banderilla su un avversario in agonia.

Mirco Giorgi

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