Domenica 4 dicembre 1988, lo Spezia di mister Sergio Carpanesi, sostenuto da duemila tifosi spezzini, sbanca lo stadio dei Marmi grazie a un gol eccezionale firmato Oscarino Tacchi.
Tacchi, quali ricordi di quel suo gol nel derby, realizzato dopo appena 40 secondi di gioco?
"Momenti che restano scolpiti nella mente per sempre, non si possono cancellare. Quel giorno c’era un città dietro di noi, non solo i tifosi, ma tutto il popolo spezzino. Entrando sul terreno di gioco sentimmo un rumore quasi di passi militari, erano i nostri sostenitori che stavano arrivando, ci diede una carica impressionante. Poi, pronti, via e Russo mi servì un filtrante sul quale mi avventai firmando il gol del vantaggio dopo neanche un minuto di gioco. Mi resta impressa la felicità della nostra curva, le emozioni di quella gente al mio gol: sembrava avessero scoperto l’America. C’era un legame incredibile. Tra l’altro, anche al ritorno, ‘castigai’ la Carrarese, firmando il gol del successo all’ultimo minuto".
Una vittoria epica ma anche sofferta...
"Dopo il gol ho fatto lo... spettatore: la Carrarese, allora guidata da Marcello Lippi, tirò fuori una una grande prestazione ma non riuscì a pareggiare perché noi mettemmo il “pullman“ davanti alla porta. Io fui sostituito e Carpanesi espulso, era talmente tanta la tensione che decisi di andare negli spogliatoi. All’epoca non c’erano i telefonini, solo quando rientrò la quadra io e il mister apprendemmo della nostra vittoria e ci abbracciammo dalla gioia. Al rientro, a Spezia, ci accolsero i tifosi entusiasti".
Sarà un derby privato dei colori bianchi visto l’assenza forzata dei tifosi aquilotti.
"Il divieto di trasferta ai supporter aquilotti non va bene. Il derby è una bella sfida sportiva che deve finire in campo, magari arricchito da “sfottò“ che fanno parte della rivalità ma non devono mai trascendere. Ormai basta che una partita sia considerata a rischio che si blocca tutto. Bisognerebbe fare come in Inghilterra, è una questione di cultura. E poi ha ragione mister D’Angelo, occorrerebbe dare fiducia alle persone. Lo Spezia sarà danneggiato dalla mancanza dei tifosi, una squadra senza supporter è zoppa, perché il supporto morale della gente dà una spinta in più. Perché i tifosi della Carrarese sono potuti venuti a Spezia, mentre gli spezzini non possono andare a Carrara? È mancata la reciprocità. Dovrebbe intervenire la Federazione in questi casi perché si gioca ad armi impari, non è sportivo tutto ciò".
Spezia terzo in classifica con 39 punti, Carrarese nona con 27 punti. C’è una squadra favorita?
"In questo tipo di partite la classifica non conta niente, è fondamentale il carattere dei giocatori, esaltato dai tifosi purtroppo assenti. Ovviamente conta anche la qualità dei giocatori, Pio Esposito potrebbe essere l’arma in più per lo Spezia. Credo poi nel collettivo della squadra, il gruppo fa la differenza, e da questo punto di vista lo Spezia è sempre stato all’altezza".
Considera gli Aquilotti ancora in corsa per la promozione diretta nonostante lo svantaggio di sette punti dal Pisa?
"Certo che sì perché il campionato di Serie B è massacrante, non finisce mai. Potrebbe capitare che il Pisa perda il passo, lo Spezia nel caso dovrebbe approfittarne. Di sicuro i bianchi non devono mollare mai, chi insegue ha sempre più entusiasmo e quando si raggiunge chi è in testa poi gli si passa avanti come un treno".
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