Tarros, ora non fermarti. A Firenze caccia ai punti

Il brodino, ma sostanzioso, contro Arezzo dev’essere alimentato. D’altronde lo impone la classifica, ancora deficitaria rispetto alle ambizioni pre-season. Dalle intenzioni e dalla voglia e necessità di ripetersi a distanza di sette giorni ci passa però una montagna. E quella di stasera a Firenze contro una squadra che giunge alla sfida odierna dopo due vittorie consecutive (in casa contro Virtus Siena e poi a Cecina dopo due supplementari), che vede esordire in casa il proprio nuovo head coach Roberto Russo che ha preso il posto di Simone Lilli non appare proprio una passeggiata, anzi, proprio perché Olimpia Legnaia è ora una squadra in salute e fiducia. "Legnaia è una squadra lunga, con tanta energia – spiega Davide Diacci, coach dello Spezia Basket Tarros – gioca a ritmi elevati. Nepi è il loro miglior realizzatore, giocatore in grado di procurarsi un tiro da solo, bravo dalla media distanza. Infine la squadra fiorentina viene da due vittorie consecutive, ha appena cambiato l’allenatore, sarà sicuramente agguerrita. Per noi è una occasione importante per riavvicinarci al treno playoff".

E questo ultimo vagone dei playoff non è distante, oseremmo dire ancora alla portata ma non è che aspetta molto per salirci a bordo e farne parte, anche perché ci si sgomita parecchio per non esserne ricacciati giù. Quella di oggi poi è la prima di tre partite molto ravvicinate, racchiuse in sette giorni (mercoledì sera al PalaSprint contro Cecina e domenica prossima a Siena contro la Virtus) contro formazioni che il campionato ad oggi ha detto che sono alla portata di Ramirez e compagni. La classifica difficilmente mente e dice che la parte destra è così composta: Quarrata 8 punti, Olimpia Firenze, Virtus Siena e Tarros 6, Cecina 4, Castelfiorentino 2. Tre gare che se vinte ribalterebbero completamente questo inizio di stagione e quella di stasera ne rappresenta sicuramente una pietra angolare. Palla a due al PalaFilarete di Firenze alle 18: arbitrano Cirinei di Pisa e Deliallisi di Livorno.

Gianni Salis