FABIO BERNARDINI
Sport

Varini: "Questo Spezia è all’inizio di un percorso"

L’ex direttore sportivo fautore di due promozioni segue sempre le Aquile "Mi auguro che gli americani abbiano chiara la realtà del nostro calcio"

di Fabio Bernardini

In riva al Golfo si è rivisto il ds Massimo Varini (nella foto), vecchia conoscenza dello Spezia, protagonista alla guida tecnica delle Aquile di due promozioni: fu lui a costruire la squadra epica del 2006 del ritorno in B, lui a coniare quella che vinse il campionato di Seconda divisione nel 2010. "Ogni tanto - afferma - chiamato da amici, mi fa piacere tornare. A Spezia sono stato bene, fa parte di una parte del mio percorso. Nel 2005 diedi un’impronta per l’impresa della promozione in Serie B, costruimmo una Ferrari con i vari Grieco, Varricchio, Ponzo, Padoin, Bianchi, Maltagliati, nel campionato 2009-10 riuscimmo a vincere con alle spalle una grande società gestita da Volpi".

Direttore Varini, dieci anni fa il suo Spezia era in C, ora le Aquile sono in A.

"È un altro mondo, sono cambiati i tempi. Allora si parlava della Valenzana, ora di Juventus, Inter , Napoli, Roma".

Le sue impressioni sullo Spezia attuale?

"Con l’avvento della proprietà americana è un qualcosa da scoprire. Dal punto di vista economico la società mi pare sia molta solida, mi auguro che gli americani abbiano chiara la realtà del nostro calcio. Francamente la scelta di non confermare Meluso mi è parsa avventata perché stiamo parlando di un professionista di livello che conosce il calcio italiano. Sento parlare della nuova metodologia degli algoritmi, credo che essa sia una componente importante, da non sottovalutare, che coincide con la necessità di restare al passo con i tempi. Altresì penso che il calciatore vada conosciuto non solo attraverso i numeri ma anche attraverso altri aspetti come, ad esempio, il suo carattere. Gli americani, normalmente, hanno le idee molto chiare, bisognerà vedere se coincideranno con la realtà dello Spezia".

C’è poi la questione allenatore, cosa avrebbe consigliato a Italiano che ha rinnovato con lo Spezia fino al 2023?

"Credo che Italiano abbia avuto un momento di riflessione, anche perché sta vivendo una realtà diversa da quella tradizionale. Da un lato misurarsi un altro anno alla guida dello Spezia è giusto per la sua crescita, dall’altro lato il calcio ‘brucia’ e quando passano i treni bisogna prenderli. Se hai richieste da società importanti è difficile dire no".

I Platek hanno dichiarato di voler allestire una squadra che si salvi con tranquillità.

"Lo Spezia dovrà cercare di conseguire la salvezza, poi se arriverà con tranquillità ben venga. La mentalità da portare in dote dovrà essere quella di una squadra che si deve salvare all’ultimo minuto del campionato perché diversamente potrebbero emergere problemi. Lo Spezia non credo sia ancora il Sassuolo della situazione, il Sassuolo lo è diventato perché ha fatto un percorso, lo Spezia è ancora all’inizio. Al secondo anno di A bisogna consolidarsi in un campionato incredibile e non è facile per una realtà piccola come Spezia. Molto probabilmente arriveranno tanti giocatori stranieri e mi pare di capire la squadra la farà l’allenatore con la proprietà: sono punti interrogativi. In bocca al lupo agli americani e allo Spezia".

Finalmente ci sarà, con ogni probabilità, il ‘Picco’ gremito di tifosi aquilotti.

"Se riapriranno gli stadi lo Spezia avrà un’arma in più che è il suo appassionato pubblico. Il ‘Picco’, in Serie A, sarà un fortino, uno stadio molto difficile per qualunque squadra, una bolgia. Con un ‘Picco’ pieno di gente festante occorreranno, però, giocatori con grande personalità, dal carattere forte".