Livorno, 4 maggio 2010 - "Sono profondamente rammaricato per le reazioni che leggo, per me davvero inaspettate. Non era mia intenzione fomentare odio, nè influenzare i tanti giovani che mi ascoltano (che comunque sono muniti di cervello pensante). Nel mio lavoro mi occupo di “canzonette”, ma anche di memoria, e la canzone in questione serve a ricordare una pagina brutta della nostra storia recente. Sono convinto che avere memoria possa evitare di commettere gli stessi errori. Mi dispiace constatare ancora una volta, che un mio testo venga male-interpretato, e delle buone intenzioni travisate". Simone Cristicchi, il popolare cantautore di 'Ti regalerò una rosa', ieri, ha preso metaforicamente "carta e penna" e ha scritto al consigliere comunale del Pdl Andrea Romiti, direttamente sulla bacheca di Facebook del gruppo 'Solidarietà ai lavoratori della polizia di Stato'. Gruppo fondato dallo stesso Romiti dopo l’esibizione di Cristicchi al concerto del Pimo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, con la canzone 'Genova Brucia', ispirata ai fatti del G8, in cui un poliziotto dei reparti mobili uno dei Reparti Mobili italiani viene descritto come un fascista, sanguinario, ignorante.


"Ho amici in polizia, e nei carabinieri — scrive ancora Cristicchi — e so bene cosa vuol dire il loro lavoro. E molti di loro mi hanno stretto la mano dopo aver sentito la canzone. Semplicemente, hanno capito che non stavo parlando male di loro, ma di una mela marcia, come ce ne sono in tutte le categorie di lavoratori. Detto questo, lei ed altri possono contestare il fatto che io abbia voluto cantarla in quella piazza". "La mia canzone — aggiunge — voleva essere un invito a pensare. Non è contro le forze dell’ordine, che svolgono il loro prezioso lavoro in condizioni spesso difficilissime e verso le quali nutro grande stima e solidarietà; si rivolge a quella assoluta minoranza che, come riscontrato anche dalla recente sentenza del febbraio scorso, hanno palesemente abusato della loro autorità commettendo veri e propri crimini accertati e giudicati inqualificabili anche da Amnesty International; la canzone 'Genova Brucia', lungi dal voler offendere i lavoratori delle forze dell’ordine, intende invece difenderli, distinguendo il loro lavoro dalle operazioni criminali operate da chi (loro sì) rischiano di screditarne l’importante ruolo ed i meriti. Infine, mi scuso se ho recato fastidio o amarezza a più di qualcuno. Le mie intenzioni erano altre".