Livorno, 14 febbraio 2012 - Dopo due anni il Comitato Borgo di Magrignano è tornato a riunirsi al circolo Carli di Salviano. C’erano i rappresentanti di 500 famiglie. In questo quartiere, dove i lavori di costruzione delle abitazioni e per le urbanizzazioni non si sa quando finiranno, sono previsti 604 alloggi di cui ne mancano ancora un centinaio. Dal secondo e dal terzo lotto del quartiere sono arrivati numerosi nuovi iscritti al Comitato. La situazione nei tre lotti è drammatica: nel primo lotto il 60% degli immobili usa ancora la luce di cantiere, non ha viabilità secondaria interna, è senza illuminazione pubblica e senza ponte per raggiungere via della Padula. Secondo lotto: nell’80% dei casi si usa acqua e luce di cantiere e manca l’allaccio alla rete del metano. Il restante 20% di immobili ha la luce del cantiere e le urbanizzazioni sono inesistenti eccetto la strada principale. Terzo lotto: nelle stesse condizioni del secondo.
 

 

Nel secondo e nel terzo lotto c’è ancora chi ha problemi per avere il nulla osta per l’abitabilità. Chi ha già sottoscritto il rogito, se non l’avrà l’abitabilità entro un anno perderà il diritto a godere dei benefici per la prima casa, inclusa l’aliquota agevolata per l’Imu. In media le case a Borgo di Magninano costano da 200mila a 450mila euro. L'assemblea ha così deciso così di riprendere le proteste per sollecitare la fine dei lavori specie sulle urbanizzazioni. Da settembre la ditta Bellabarba esecutrice dei lavori per le urbanizzazioni ha abbandonato il cantiere. Roberto Tognotti, presidente del consorzio Edilporto, capofila della mega lottizzazione di Magrignano, interpellato dai soci della Edilporto, cioè 104 famiglie, ha risposto «di non avere più il controllo sulle ditte che sono intervenute per le urbanizzazioni e sul alcune abitazioni». All’assemblea così sono stati sollevati dubbi sulla situazione del consorzio Edilporto perché si teme che «non avendo dato risposte esaurienti sulle ragioni che hanno indotto le ditte a defilarsi, c’è il rischio che tutto ciò sia imputabile a problemi finanziari di Edilporto». I portavoce del Comitato ricordano che «il 22 dicembre 2009 il sindaco Cosimi promise incontri mensili per monitorare i lavori delle urbanizzazioni, ma è stato fatto un solo incontro, risalente al 28 gennaio 2010».
 

 

Roberto Tognotti promise, come ricostruisce il Comitato, «la chiusura del primo lotto a fine 2010, non avvenuta; l’inizio dei lavori per il centro commerciale del quartiere a settembre 2011, non avvenuto; la chiusura del secondo lotto, non avvenuta; la chiusura terzo lotto e la fine di tutti i lavori nel 2014». Conclude il Comitato: «L’amministrazione comunale ci ha dimenticati. Eppure il Comune ha tra i suoi compiti quello di tutelare i cittadini, ma anche questo non è avvenuto». Intanto ier sera una delegazione del Comitato ha incontrato l’ingegner Gianfranco Chetoni, funzionario comunale, per sapere cosa farà l’amministrazione.