di Maria Nudi
Livorno, 3 aprile 2013 - SE GIULIO (nome di fantasia, così come ci chiede il papà), 3 anni e mezzo, è stato miracolato da Santa Gemma e dalla Madonna di Montenero lo stabilirà la Commissione Vaticana che decide se un evento straordinario come la sua guarigione è un miracolo.
Giulio è un bambino graziato da Santa Gemma Galgani e dalla Madonna di Montenero. Le due Mamme Celesti hanno guidato la mano dell’equipe del Meyer di Firenze e quel tumore al cervelletto che ha messo in pericolo la sua vita è stato asportato. Ora lui sta bene. A raccontare questa storia di fede e scienza è Marco, suo padre. E’ stato lui, un libero professionista che abita a Casciana, ad affidarsi al Santuario di Montenero quando l’11 gennaio, a lui e a sua moglie Jessica i medici del Meyer dissero che per il bambino c’erano poche speranze, per non dire nessuna, e che il giorno successivo lo avrebbero operato: l’ultima possibilità.
MARCO ripercorre quei momenti: «Mio figlio il 7 gennaio è tornato dall’asilo dicendo che aveva un forte mal di testa. Lo abbiamo portato all’ospedale di Pontedera dove siamo stati rassicurati: sembrava niente di grave. Ma quel dolore non passava, non era una bizza. E così abbiamo deciso di portarlo al Meyer. L’11 gennaio i medici ci hanno spiegato che mio figlio aveva un tumore al cervelletto. Bisognava operare subito. Altrimenti nessuna speranza».
UN SOSPIRO, poi Marco riprende il suo racconto: «Sono originario di Livorno e conosco don Luca Giustarini, il parroco di Montenero che ha battezzato mio figlio. Così quella sera sono partito da Firenze e sono andato a Montenero. Erano le 21.30, il Santuario era chiuso. Ho chiamato don Luca — prosegue il babbo del bambino —, sentivo la necessità di pregare e così abbiamo fatto . Quando il 12 hanno operato Giulio, il mio stato d’animo non era lo stesso di quando i medici molto realisticamente mi avevano spiegato la gravità del quadro clinico; ero più fiducioso, come se qualcuno stesse proteggendo mio figlio».
«L’intervento è durato sei ore, dalle 9.30 alle 15.30 — continua Marco —. Ma quando i medici sono usciti dalla sala operatoria ci hanno rassicurato. Ringrazio l’equipe composta da Lorenzo Genitori, Federico Mussa, Barbara Spacca. I successivi accertamenti hanno confermato che Giulio non aveva necessità di fare la chemioterapia. Grazie a Dio Sta bene. E’ tornato all’asilo. Gioca e anche se è piccolo ha capito che qualcosa di straordinario è accaduto: quando sarà grande glielo racconterò. La mia vita e quella della mia famiglia sono cambiate. La sera sento la necessità di pregare la Madonna per i bambini ricoverati al Meyer. Sono tornato a Montenero e ci tornerò ancora. Sono l’uomo più felice del mondo. Anzi, siamo la famiglia più felice del mondo».
E, COME SPIEGA don Luca Giustarini, non sarebbe la prima grazia recente della Madonna di Montenero: «Sì — dice — c’è anche il caso di un altro bambino, accaduto tre anni fa. E’il figlio di un parrocchiano che aveva la stessa patologia di Giulio. Anche lui sta bene». Grazie? Miracoli? Lo stabilirà la Commissione Vaticana: ma lo sguardo dolce della Madonna del Colle ha esaudito due richieste. «L’intervento è andato a buon fine permettendo un’asportazione radicale del tumore»: questa la spiegazione dell’ospedale Meyer.
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