Il colonnello Roberto Riccardi vola a Roma: sarà capo ufficio stampa dell’Arma

Scrittore e giornalista, lascia Livorno dopo due anni da comandante provinciale dei carabinieri «Mi mancheranno i tramonti, la torta e l’affetto dei livornesi... Ma ambienterò qui un mio prossimo noir»

Il colonnello Roberto Riccardi è stato per due anni in giuria del nostro Campionato di Giornalismo

Livorno, 1 ottobre 2016 - Di Livorno - parole sue - gli mancheranno soprattutto i tramonti, il budino di riso, il cinque e cinque e gli affetti. L’amicizia di quanti - tra collaboratori, istituzioni e semplici cittadini - negli ultimi due anni sono entrati a far parte, a vario titolo, della sua vita. Ma che il colonnello Roberto Riccardi, ormai quasi ex comandante provinciale dei carabinieri di Livorno, fosse destinato a ben altri e più prestigiosi incarichi, era già scritto. Prima ancora che, nell’ottobre 2014, varcasse la soglia nella caserma di via Fabbricotti. E infatti, da lunedì, Riccardi sarà a Roma (dove vive la sua famiglia) come capo ufficio stampa del comando generale. Sarà lui il front office ufficiale dell’Arma Carabinieri, insomma. «Con orari da fornaio, la mattina sarò in ufficio alle 6 per leggermi tutte le rassegne stampa d’Italia. Ritorno dov’ero già stato, ma stavolta il primo referente sono io». Quelli livornesi sono stati «due anni volati via», come ha scritto in una dedica mentre firmava le copie de «Il prezzo della fedeltà - Storia di Giuseppe Giangrande», edito da Mondadori e fortemente voluto dal comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette. Lo stesso generale che, altrettanto fortemente, ha voluto lui a Roma. Il libro su Giangrande è l’ultimo romanzo del colonnello, scrittore e giornalista, autore di noir con protagonista il tenente Liguori, vincitore del premio Acqui Storia e Acqui Narrativa con «Sono stato un numero» e fino al 2014 direttore responsabile della rivista Il Carabiniere. Proprio per questa sua parallela vocazione al mestiere di scrivere, lo avevamo scelto per la giuria del Campionato di Giornalismo che ogni anno La Nazione di Livorno organizza con le scuole medie del territorio. È stato con noi per due edizioni, un vero amico del nostro giornale. «Due anni splendidi - ripete il colonnello Riccardi, nel briefing di saluto ai colleghi giornalisti - passati bene sia per l’ambiente che ho trovato al comando e nelle stazioni della lunga provincia, isole comprese, nel rapporto con la città, nel lavoro con i ragazzi delle scuole, e un territorio bellissimo da molteplici punti di vista. Livorno non ha fenomeni criminali particolarmente violenti, non c’è un bilancio da fare, siamo solo al giorno in cui si cambia la targhetta sulla porta. Sono contento dell’incarico che vado ad assumere e che già mi vede impegnato in questi giorni. Ma c’è il retrogusto amaro del commiato. Gli affetti restano nel cuore, magari qui compro casa per le vacanze. Di Livorno porto con me 80 fra quadri e stampe acquistati in questi due anni. E l’idea di un noir, ambientato qui e imperniato sul mondo dei mercanti d’arte, dei quadri». Uno di quelli che Riccardi porterà con sé raffigura proprio un bel tramonto livornese. «Così, dal mio ufficio di Roma mi sembrerà di essere un po’ qua».

p.z.