Il mausoleo fu finanziato dopo il 1939 da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno; i lavori furono affidati a Gaetano Rapisardi per la parte architettonica, e allo scultore Arturo Dazzi per quella monumentale. Tuttavia, l'epilogo della dittatura fascista impedì il completamento dell'opera, che fu lasciata nella forma di un massiccio torrione alto circa 17 metri, mentre il faro fu minato dai guastatori tedeschi e abbattuto. Nella foto sopra il "prospetto" immaginato da Caluri e affidato ai social network.
Archivio"Il mausoleo a Ciano? Trasformiamolo nel deposito di Zio Paperone"