Livorno, 14 gennaio 2010 - "Se il maestro Giuseppe Verdi avesse avuto a disposizione le moderne tecnologie del digitale, sono convinto che le non avrebbe esitato ad utilizzarle, per rendere ancor più spettacolare le sue opere. Lui era un innovatore, è stato il primo sperimentatore degli effetti speciali". Parola di Giuseppe Raffa, direttore d’orchestra e responsabile artistico la “Italian Opera Festival/Arte & Spettacolo”, la più importante organizzazione operistica internazionale, sotto il cui marchio sono state realizzati nell’arco di 20 anni di attività, importanti allestimenti e primo ad utilizzare e innovare costantemente l’utilizzo di scenografie virtuali nell’opera con l’utilizzo di proiezioni e video proiezioni.

 

Sarà proprio lui, a portare martedì 19 e mercoledì 20 (inizio alle 20.30) - in anteprima assoluta - sul palco del Teatro Goldoni di Livorno il 'Rigoletto' in versione 3D, prodotto dalla Fondazione Goldoni di Livorno in collaborazione con Associazione Arte & Spettacolo. Un 'Rigoletto' da primissima visione, in cui effetti speciali - tanto per fare un esempio i rami degli alberi che ondeggiano al vento, la tempesta che arriva, le acque del Mincio che scorrono ora calme, ora impetuose, il palazzo del Duca di Mantova così vicino e reale da poterlo toccare - musica e bel canto sono un’amalgama perfetta. "E insieme contribuiscono alla rappresentazione dell’opera - spiega ancora il maestro - che cattura l’attenzione dello spettatore, anche il “non abitué”, istante dopo istante scena dopo scena". Già, perché il fine ultimo di questo progetto, che vede la Fondazione Goldoni in prima linea nella ricerca e nella miscellanea dei nuovi linguaggi espressivi applicati alla rappresentazione scenica, è proprio divertire il pubblico. Non quello elitario dei puristi, ma il grande pubblico, quello che si mette in coda ai botteghini per vedere 'A Christmas Carol', 'Avatar' o 'Piovono Polpette'. E che per la prima volta può entrare in un teatro, il Goldoni di Livorno, appunto, e gustarsi lo spettacolo di un capolavoro verdiano con scenografia tridimensionale.

 

 

"Se dovessi fare un paragone con il cinema in 3D — spiega il maestro Raffa — potrei dire che la mia messa in scena ricorda molto quella dei cartoon tridimensionali. Proprio per l’aspetto immaginifico e fantastico che la caratterizza. Ed è la prima volta che questo avviene in un teatro, proprio grazie alle nuove tecnologie. Il nostro impianto di proiezione occupa un metro quadro di spazio, fino a qualche anno fa, per fare un’opera in 3D a teatro, avremmo dovuto far uscire gli spettatori". E gli interpreti, come la vivono questa scenografia virtuale? "Si sentono stelle del cinema, la vivono benissimo", risponde il maestro. Un cast di giovani stelle: nel ruolo di Rigoletto ci sono Bruno Caproni e Sergio Bologna, in quello di Gilda Paola Cigna e Ilaria del Prete, nel Duca di Mantova si alternano Gustavo Casanova e Giorgio Caruso. Ci sono poi Sparafucile alias Alfredo Zanazzo, Maddalena è Lucia Mastromarino, la custode Giovanna è Rosalba Mancini, il Conte di Monterone è Nejat Isik Belen, il cavaliere Marullo è Michele Corleoni, il cortigiano Matteo Borsa è il livornese Marco Voleri, il conte di Ceprano è Alberto Zanetti, la sua sposa Sara Bacchelli e il paggio Giulia Mij. La regia è affidata a Renato Bonajuto. Ha appena 30 anni, ma vanta una lunga collaborazione con un veterano della regia d’opera, il grande Beppe De Tomasi. Un’opera che vuol piacere ai giovani. E non solo a loro.