Lucca, 31 ottobre 2024 – Il fumetto come valvola di sfogo ma anche come strumento per affermare - ma anche scoprire – le parti più profonde di sé stessi. Tanti applausi a “Oltre ogni genere”, l’evento - moderato dalla direttrice delle testate di Editoriale Nazionale, Agnese Pini – che ha visto protagonisti Federico Pace, Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, Nicoz Balboa - in collegamento video - e Luca Cecchetti, assistant professor of psychometrics della Scuola IMT di Lucca. Un incontro molto atteso in questa seconda giornata del Lucca Comics and Games che ha affrontato, tra risate e momenti più toccanti, le tematiche legate al mondo Lgbtqia+. E così gli artisti, rispondendo alle domande di Pini, hanno raccontato frammenti della loro storia e della loro carriera. “Disegnare per me è sempre stato un modo per esprimermi, anche prima di fare coming out - ha raccontato Fumettibrutti – Chiunque può disegnare, eppure la maggior parte delle persone non pensa di esserne capace. Questo solo perché qualcuno ha deciso cosa sia bello e cosa sia brutto. Ma anche un corpo fatto di linee è un disegno. Quando da bambina sentivo parlare delle donne transgender, venivano sempre insultate, credo per lo stesso motivo. Trovo brutto che qualcuno possa crescere in un mondo così”. “Ho iniziato la scuola disegno proprio mentre iniziavo anche il percorso di transizione. Ho avuto la necessità di raccontarlo tramite i fumetti – ha raccontato Pace – Tutto per me è nato così, ormai dieci anni fa. Anni dopo, rielaborando, mi sono reso conto di aver dato tanto per scontato. Quando parlo di transizione ad altre persone, ad esempio, tanti non immaginano il dolore che c’è dietro, fanno subito domande dirette, poco piacevoli. Per questo è importante raccontare storie come la mia”. A prendere la parola anche Nicoz Balboa, che nella vita è anche un tattoo artist: “A differenza dei fumetti, quando tatuo metto in immagine le storie degli altri, creando anche molte connessioni. Dopo il mio coming out tanti non sono più venuti, ma ne sono arrivati tanti altri. Per me i tatuaggi esprimono la voglia di riappropriarsi del proprio corpo, di cambiarlo e farlo diventare espressione della propria forza. Disegno, in qualche modo, l’identità delle persone”. Ma è vero che l’arte è consolatoria? “Leggere le storie di chi ha il mio stesso vissuto, per quanto doloroso possa essere, mi fa stare meglio, perché capisco che non sono l’unico. È importante raccontare queste vite, tutte diverse ma con lo stesso dolore”, ha detto Pace. Durante l’incontro è stato toccato anche un tema decisamente forte. “La transizione – ha detto Fumettibrutti – è un modo di rimettersi al mondo, cambia il tessuto della società, come le donne in gravidanza, eppure non riceviamo lo stesso rispetto. Non capisco perché non ci sono leggi ad hoc che ci tutelano. Siamo cittadini di serie b”. “La società si è notevolmente trasformata – ha commentato Luca Cecchetti – Se leggiamo libri pubblicati nel 1800, tante cose sono mutate. La società, per fortuna, è più ingabbiata, è riuscita a non congelarsi, a non rimanere prigioniera. Sono stati fatti tanti studi anche sul cervello maschile e femminile, solo di recente si è potuto affermare che le differenze sono date solo dalla cultura e dalle esperienze che ogni persona ha. Durante l’incontro si è parlato anche delle nuove opere degli artisti. Per “Tutte le mie cose belle sono rifatte”, Fumettibrutti ha detto: “Dopo le tante censure fatte sui social, finalmente mi sono sfogata, inserendo in un unico volume tutte le mie battutacce”. Decisamente più tranquillo, invece, il nuovo fumetto di Pace “Fioritura lenta”: ”Al posto degli occhi i personaggi hanno dei fiori che poi, crescendo e acquisendo consapevolezza, cadono. Il protagonista invece non riesce a perderli. Non ha fatto pace con sé stesso, si sente a disagio. Un po’ come me: “Anche io avevo tanta fretta di cambiare, ma ho dovuto accettare con pazienza ogni fase”. Nell’ opera di Balboa, invece, si ha un viaggio al contrario: “I miei personaggi quando accettano la disforia fioriscono. Fiorire per me significa accettare il proprio dolore, nonostante tutto, e trasformarlo in euforia”. “A volte alcune parti della società sono più avanti rispetto alla burocrazia - ha concluso Cecchetti - Imt ha attivato il “percorso carriera alias” che permette alle persone che si identificano in un sesso diverso di essere riconosciuti. Sono estremamente ottimista per il futuro. Il Pride a Lucca è stata un’iniziativa meravigliosa, tutta la società era presente, non solo un segmento. Stiamo cambiando, andando avanti. Si vede da quello, è la politica che deve andare di pari passo. “Voglio essere ottimista, non ho altre possibilità. Sono fatta per restare. Nel mio piccolo sto cercando di cambiare persone intorno a me. Quando io ho chiesto cambio dei documenti (legge 164) volevano che io mi sterilizzassi. Era la regola. Ha sicuramente cambiato la mia vita, poi con sentenza storica hanno annullato legge horror. Il percorso transgender non è una diagnosi, non c’è sempre bisogno di uno psicologo. Adesso ho un romanzo in cantiere, è andata avanti anche la serie tv e ha già vinto un premio. Ne vedremo delle belle”. “Non sono una persona ottimista – ha detto Pace - Ma devo trovare la forza per esserlo. Preferisco cambiare la realtà che ho intorno piuttosto che andarmene dal mio paese, ma non biasimo chi lo fa. E’ necessario smussare per rendere il mondo un posto più vivibile”.
Lucca ComicsLucca Comics & Games, con i fumetti si può volare "Oltre ogni genere"