LUCCA, 22 novembre 2012 - Proprio questo il nome dell’operazione che ha condotto agli arresti domiciliari tre soggetti accusati di reati che vanno dalla truffa alla ricettazione e alla calunnia. Sfuggito per ora alle manette il quarto uomo, ritenuto il capo della banda: si tratta di Giuseppe La Manna, napoletano di 31 anni, già residente a Chiesina Uzzanese e Quarrata, da poco tornato a vivere con la famiglia a Striano in provincia di Napoli. E’ inseguito da un ordine di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere, truffa, sostituzione di persona, ricettazione calunnia firmato dal gip di Lucca su richiesta del pm Aldo Ingangi. Un nome già noto alle cronache: nel maggio 2008 Giuseppe La Manna era stato arrestato insieme al padre, sempre dalla Polstrada di Lucca, per un’altra vicenda di riciclaggio di veicoli. Ai domiciliari ora ci sono tre presunti complici: Franco Coppa, siciliano di 36 anni abitante ad Antraccoli; e due fratelli abitanti a Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone, Ottavio Morelli, di 36 anni e Pietro Morelli di 41. Quest’ultimo ha cercato di sfuggire all’arresto facendosi chiudere a chiave nel bagno di un bar, ma è stato presto scoperto e preso dai poliziotti. E nei guai c’è anche il barista.
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