Sono passati 40 anni da quel 23 gennaio 1985 quando l’annuncio attraverso i tg nazionali (in pratica si trattò del primo e unico allarme sismico nella storia mondiale) di una probabile forte scossa di terremoto, che avrebbe colpito la Garfagnana nel giro di 48 ore, rappresentò un "banco di prova" per il sistema di protezione civile locale ed innescò un meccanismo virtuoso di prevenzione sismica sul territorio che dura tuttora. In tv, quella sera passata alla storia, venne infatti letto un comunicato in cui si affermava che la Protezione civile, a seguito delle informazioni pervenute dalla sezione sismica della Commissione Grandi Rischi del Dipartimento e dall’Istituto Nazionale di Geofisica, disponeva lo stato di allerta per alcuni Comuni della provincia di Lucca e di Modena. Per fortuna, il forte sisma non si verificò, fu però una grande esercitazione di protezione civile per il territorio, come confermò l’allora ministro Giuseppe Zamberletti, arrivato in Garfagnana nei giorni successivi per ringraziare ed elogiare il comportamento della popolazione, degli Enti locali e delle associazioni di volontariato, instaurando uno straordinario rapporto con il sistema amministrativo e il tessuto sociale garfagnino che poi è rimasto nel corso del tempo. Insomma, si può dire, era nata la moderna Protezione civile.
Oggi, il sistema di protezione civile della Garfagnana è una vera e propria eccellenza. L’Unione Comuni Garfagnana, con il proprio ufficio associato di Protezione civile, rappresenta un riferimento a livello sovracomunale ed è un punto di supporto per i sindaci dei Comuni che fanno parte del Centro Operativo Intercomunale (C.O.I) nello svolgimento delle attività di coordinamento di emergenza e flusso di informazioni con il sistema di protezione civile.
Dino Magistrelli