
Gioia e commozione nelle parole di Caterina Varzi, moglie di Tinto Brass alla preview di Photolux, la Biennale internazionale di fotografia che si apre oggi fino al 12 giugno. Nelle sale di Villa Bottini, dove è allestita la speciale mostra dedicata al maestro dell’erotico ci ha tenuto a sottolineare che “l’intento non è solo quello di restituire l’opera di Tinto ma anche di approfondire perchè aveva fatto quelle scelte e come le aveva volute rappresentare“. “Nessuno lo ha finora detto – ha poi sottolineato Caterina Varzi - ma qui a Villa Bottini ci sarà anche la sala proibita, quella più hard“. E non tradisce le aspettative la speciale sala “rossa“ dove troneggia anche il maxi specchio ritratto nella scena clou di “Fallo!“. Non c’è nulla di banale in “Brass Mon Amour“ la mostra con le 120 fermi immagine dei film, ma anche sceneggiature, bozzetti di scenografie e costumi, polaroid dei provini, manifesti e lettere, provenienti dall’archivio del celebre regista veneziano che si è dischiuso per questa speciale Photolux 2022.
“Non c’è volgarità - sottolinea Enrico Stefanelli, direttore dell’evento –, e, per spengere le voci sul nascere, non c’è una visione di donna oggetto, ma solo di una femminilità dolce e consapevole“. Hanno presenziato alla preview il sindaco Alessandro Tambellini, l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Marcello Bertocchini. D’altra parte un evento che prende le mosse dal tema dell’amore non poteva non includere un elegante omaggio a Tinto Brass. “E’ un’occasione significativa per parlare di erotismo attraverso due periodi del lavoro di mio marito – ha aggiunto Caterina Varzi –, la filmografia tra il ’60 e l’’80 e poi la fase da “La Chiave“ al 2010. Aprire l’archivio vuol dire oggi raccontare a Lucca il suo percorso artistico completo“. Photolux 2022 si apre oggi, dunque, con un ricco programma di 21 esposizioni, ospitate in alcuni dei luoghi più prestigiosi della città. A completare il programma di Villa Bottini, altre tre mostre: PhotoBoox Award 2022, a cura di Eva-Maria Kunz, nella quale trovano spazio i dummies dei progetti finalisti e il progetto vincitore, Spin, del giapponese Yusuke Takagi, un intenso lavoro che affronta il problema dell’alcolismo e della dipendenza con un approccio intimo e molto personale. Takagi “ci invita nella sua storia familiare, mescolando nel modo più efficace materiale poetico, astratto e d’archivio, in una rotazione intergenerazionale”, come afferma la motivazione della giuria internazionale del premio, promosso con L’Artiere Edizioni; la mostra delle Residenze Mediterranee, progetto internazionale realizzato in collaborazione con il Centre Méditerranéen de la Photographie di Bastia, in Corsica, dove si presentano i lavori prodotti dalle artiste Ilaria Abbiento e Diane Moulenc durante le residenze in Corsica e a Lucca; l’esposizione degli studenti dell’ultima edizione LABPer un laboratorio irregolare, a cura di Antonio Biasiucci. A Palazzo Ducale, il tema dell’amore è affrontato nella grande collettiva, “Say cheese!“ che indaga uno dei generi più praticati sin dall’invenzione della fotografia: il rassicurante, intramontabile ritratto di famiglia.
L.S.