ABBORENDE
Vante volte l’avrò sentita di’
vell’espressione di ringraziamento;
per un favore fatto lì per lì,
valcosa ch’ha portato giovamento.
Ma a volte anche ‘mpregnata di vendetta,
se valcuno t’ha fatto ‘na merdata;
coll’ironia tagliente e maladetta
di chi si vo’ rifa’ dell’inculata.
“Abborende” me lo disse anche ‘na sposa
doppo ‘n incontro tenero e squisito.
Ma la ragion rimase misteriosa.
E a dilla tutta io ‘un l’ho mai ‘apito.
Va be’; sarebbe stata peggio ‘osa
se me l’avesse detto ‘l su’ marito.