Lucca, 27 novembre 2024 – “Sono ancora sotto choc. Quasi non ci credo a quello che è accaduto... So che il mio vicino Mario è stato operato al San Luca e ha superato bene la notte, spero si possa riprendere presto. E’ tutto così assurdo... Lui poteva morire e anche a me poteva andare male”. Scuote la testa incredulo Giovanni Paoli, pensionato di 76 anni che abita a Massa Pisana in via del Pino e Cortacce, una tranquilla strada di campagna a ridosso della cassa di espansione del Rio Guappero.
La sua mente è ancora ferma lì, a quell’assurdo accoltellamento avvenuto sotto i suoi occhi, scaturito da un banale e anche logico rimprovero rivolto a due ragazzini che di notte stavano spaccando a calci la staccionata di legno che delimita l’area della cassa di espansione del Consorzio di Bonifica. Un breve scambio di parole, poi, quando tutto sembrava risolto, ecco una lama nel buio e due micidiali fendenti inferti all’addome del vicino di casa, Mario Livi, 62 anni, dirigente di un’azienda del cartario, che si accascia a terra.
Poco tempo dopo, mentre il ferito viene soccorso da un’ambulanza, trasportato in ospedale e operato d’urgenza, saranno i carabinieri a rintracciare e fermare due sedicenni che abitano a meno di due chilometri. La loro posizione è adesso al vaglio della Procura dei Minori di Firenze: l’accusa è di tentato omicidio in concorso.
“Erano circa le 22 e il mio vicino era fuori casa a fumare una sigaretta – racconta Giovanni Paoli – quando ha sentito degli strani rumori, qualcuno che spaccava qualcosa. Allora Mario mi ha chiamato per chiedermi se ne sapevo qualcosa. Ci siamo avvicinati e abbiamo visto quei due ragazzini. Li abbiamo rimproverati perché avevano buttato giù alcuni pali della staccionata di legno che delimita il poggio e gli abbiamo detto di rimettere tutto a posto. Lì per lì sembrava che si fossero calmati, poi però mentre Mario minacciava di chiamare i carabinieri col cellulare uno gli si è accostato e gli ha dato due colpi alla pancia. Credevo fossero pugni, invece erano coltellate... Roba da pazzi”.
Intanto mentre i due chiamano aiuto e avvisano il 118 tramite il cellulare, i due ragazzini fuggono a piedi nel buio gridando frasi sconnesse e minacce di morte al loro indirizzo. Sul luogo dell’accoltellamento accorre anche la moglie di Livi attirata dalle grida: la donna viene colta da malore alla vista del marito pieno di sangue. Per lei accorre un’altra ambulanza.
Scattano subito le indagini dei carabinieri che ritrovano nei paraggi anche il coltello usato dall’aggressore. Poche decine di minuti e i militari dell’Arma riescono anche a rintracciare e fermare i due presunti responsabili: un sedicenne e un amico poco più che quindicenne che abitano in due frazioni non troppo distanti dal luogo dell’aggressione. E mentre Mario Livi è ancora in coma farmacologico in terapia intensiva, con prognosi riservata, allo choc dell’accoltellamento si aggiunge quello della giovanissima età di questi ragazzi che apparentemente scherzano con la vita e la morte.