REDAZIONE LUCCA

Addio al presidente galantuomo. La città piange Claudio Guerrieri

Scompare a 78 anni uno dei simboli della Lucchesia, già alla guida di Camera di Commercio, Confcommercio e Banca del Monte. Deciso, ma diplomatico, incarnava il "garbo lucchese"

Questa volta la frase "una intera comunità in lutto" non ha niente di retorico. Perché Claudio Guerrieri - scomparso nella notte fra sabato e domenica nella sua casa di Vorno all’età di 78 anni al termine di una lunga malattia - ha rappresentato più anime di questa città. Quella più prettamente commerciale, con il negozio storico in centro, quella istituzionale con le presidenze di Confcommercio prima, Camera di Commercio e Banca del Monte di Lucca dopo. E per questo oggi è davvero una intera comunità a piangere un simbolo, una colonna portante della Lucca degli ultimi cinquant’anni.

Claudio Guerrieri per certi versi, oggi come oggi poteva apparire un uomo di altri tempi. Quei tempi in cui gentilezza, savoir faire e modi discreti permettevano ancora, a ragione, di parlare di "garbo lucchese". La sua eleganza era un tratto distintivo. E si badi bene, qui non si sta discutendo di eleganza d’abiti, ma di quella d’animo. Chi lo conosceva bene lo definiva mite, una persona garbata, dotato di una sottilissima ironia.

E quello che colpisce ancora di più è che in un momento storico caratterizzato da confronti spesso urlati e a volte decisamente oltre le righe, fatto di commenti social e confronti accesi, ma non garbati, ecco, da questo "mondo" Guerrieri ne era completamente estraneo. O meglio. Non che temesse di "gettarsi nella mischia" quando i problemi c’erano e andavano risolti, ma il suo tratto distintivo era quello di farlo con diplomazia, con mitezza, senza per questo farsi mettere i piedi in testa né a livello personale né per l’ente che lui rappresentava.

Sempre secondo chi lo conosceva bene, uno dei suoi più grandi obiettivi, riusciti, è stato l’aver compiuto il progetto avviato dal suo predecessore presidente della Camera di Commercio, Franco Fanucchi. Far diventare cioè l’Ente camerale il punto di riferimento fondamentale e un’interfaccia tra il sistema delle imprese lucchesi da una parte e le istituzioni dall’altra. Claudio Guerrieri può essere considerato un "ambasciatore" nella sua stessa Lucca, un instancabile interlocutore, l’amico che non negava il consiglio disinteressato. Ebbene, oggi Lucca piange un "saggio", parola considerata forse a torto aulica, ma che descrive e completa la figura di Guerrieri.

Un uomo che anni fa, durante gli "Stati generali delle giovani intelligenze" promossi da La Nazione di Lucca fece parte proprio della commissione di "saggi" per valutare i progetti presentati dai giovani partecipanti. I giovani dunque infine, quelli che da persone come Guerrieri possono imparare molto, anche se la sua eredità morale non si può contenere in queste poche parole. Lucca dunque, per tornare al nostro incipit, perde una persona eccezionale: la città si trova un po’ più povera senza un altro punto di riferimento come Claudio Guerrieri, nella consapevolezza però che la sua vita possa essere la base per chi voglia seguire il suo esempio.

I funerali si svolgeranno domani alle 17 nella chiesa di Vorno.

Alla famiglia Guerrieri, alla moglie Anna Paola e ai figli Lorenzo e Marta Chiara, giungano le più sentite condoglianze della redazione de La Nazione di Lucca.

Ciao Claudio!

Cristiano Consorti