Un legame forte e sincero, ha unito alla nostra città il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico David Lynch, scomparso all’improvviso tre giorni fa a Los Angeles, all’età di 79 anni. Un uomo colto, geniale, poliedrico. Caratteristiche che oggi vengono sottolineate con dolcezza, da Nicola Borrelli, presidente del Lucca Film Festival.
"La notizia della scomparsa di David ci rattrista profondamente – racconta Borrelli – sapevo che non stava bene ma nessuno avrebbe mai immaginato questo epilogo improvviso; la sua presenza a Lucca porta la data del 2014: un personaggio così importante a livello internazionale, fece letteralmente impazzire la folla presente all’edizione di quell’anno: non avevamo ancora la biglietteria online e si crearono code inimmaginabili".
Borrelli, molto legato a Lynch, parla del regista come di una persona "molto collaborativa, che amava la lucchesia al punto di trovare a Matraia, proprio quell’anno, il luogo prediletto che conciliava con la sua cultura meditativa; lui disegnò inoltre la locandina del festival 2014 e fu in quell’occasione che annunciò – tra lo stupore dei molti – l’avvio della terza stagione di Twin Peaks".
David Lynch, insomma, aveva scelto Lucca. Tanto da fissarvi la “David Lynch Foundation”, oggi vice presieduta da Fatima Franco. Un sodalizio importante per una celebrità del mondo cinematografico; e un personaggio dalla connotazione non convenzionale: oltre alla regia e alla sceneggiatura, era attore, musicista e pittore.
Prosegue Nicola Borrelli: "Nel 2017 tornò per presentare in anteprima italiana le prime due puntate della terza stagione appunto di Twin peaks, dopo le anteprime che si tennero a Cannes e Los Angeles; noi lo ricordiamo con tanto affetto – conclude Borrelli – come una persona che rispetto alla fama e alla notorietà, mostrava sempre la massima disponibilità: ed è per questo che a lui, sicuramente, a settembre, dedicheremo un ricordo speciale: Lucca perde un’ottima persona ma lui continuerà a esserci, per quello che ha fatto per Lucca Film Festival e per la città".
Il legame di Linch con Lucca, però, si era radicato anche per una delle cose in cui il regista credeva (e praticava) molto: la meditazione trascendentale. A parlare di questo aspetto è oggi il professor Pietro Pietrini, neuroscienziato, già rettore di Imt Alti Studi e professore ordinario. "Lo conobbi a Lucca nel 2014 in occasione di un’iniziativa organizzata dalla Fondazione Crl – spiega Pietrini – che si tenne in San Micheletto: questa scelta fu dettata dallo stesso Lynch, e aveva chiesto che l’appuntamento si tenesse in un luogo dove non vi fossero riferimenti religiosi; Imt è stata l’unica realtà accademica a svolgere proprio grazie al regista, uno studio sugli effetti della meditazione trascendentale, dimostrando come questa pratica, in tre mesi, è in grado di cambiare le connettività cerebrali".
Un’esperienza in un’ottica di sinergia e scambio, quella tra Imt e David Lynch che ha mostrato importanti avanzamenti nell’ambito della ricerca. Ancora Pietrini: "Ho un ricordo molto bello di Lynch, una figura eclettica, direi gigantesca che in seguito, fra noi, ha fatto maturare una stima reciproca: la sua presenza ci mancherà".
Quella di David Lynch è una storia che ancora una volta accomuna la nostra città ai talenti; una storia, soprattutto, che ha acceso passioni, interessi, scambi, muovendo lo sguardo in ambiti diversi e illuminando di una luce speciale Lucca, città che accoglie e non dimentica.