"Sulle politiche sociali del Comune di Lucca si è appena consumata una guerra di potere tutta interna alla Lega e al centrodestra": lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Valentina Mercanti che definisce quanto accaduto "uno spettacolo davvero triste" nel silenzio del primo cittadino e "sulla pelle di tutti coloro che vivono situazioni di fragilità e bisogno, completamente dimenticati nella narrazione della vicenda".
"Solo cinque giorni fa Pardini ha scritto un post nel quale diceva che all’interno dell’amministrazione era tutto a posto – si legge nella nota – e che sarebbero andati avanti con il sorriso. Cinque giorni dopo sono i fatti a smentirlo, viene completamente scaricato l’assessore al sociale e, da quanto si apprende nei vari articoli e nei vari interventi dei vari livelli della Lega, dal locale al regionale, imposto un nuovo assessore: il tutto nell’immobilismo del sindaco, che dovrebbe essere l’unico titolato a nominare gli assessori o a revocare loro le deleghe. Così quello che appare è uno scenario molto serio: Minniti è stato fatto dimettere non per contrarietà al progetto sull’emergenza abitativa ad Antraccoli, rispetto al quale il sindaco continua a non esprimersi, ma per un regolamento di conti tutto interno alla Lega, con un consigliere regionale che addirittura detta la linea al primo cittadino di Lucca dalle pagine dei giornali. La città sembra un campo di Risiko dove l’unica cosa che sembra interessare sono i posti. Ma che roba è? Lucca riveste un’importanza nazionale sul sociale e sul volontariato, una tradizione faticosamente conquistata dalle amministrazioni che si sono succedute negli anni, dal terzo settore, dall’impegno dei cittadini".
Sul caso dell’ex assessore Minniti prende la parola anche l’altro consigliere regionale Pd della provincia, ovvero Mario Puppa che commenta lo sfogo dell’assessore sostituito. "La vicenda di Antraccoli, secondo l’ex assessore, – scrive Puppa – sarebbe solo un pretesto utilizzato per il suo allontanamento. Questa vicenda solleva questioni istituzionali molto serie, il sindaco Pardini, eletto direttamente dai cittadini, dovrebbe essere l’unico a decidere sulla composizione della sua giunta in base a valutazioni di merito e nell’interesse della città. È inaccettabile che le decisioni su chi debba amministrare Lucca vengano prese all’interno delle segreterie di partito, esautorando di fatto il ruolo del primo cittadino. Ciò che emerge con evidenza è che Pardini ha subito una forzatura e si è piegato a logiche di partito, rinunciando alla sua autonomia decisionale. Il fatto che ringrazi pubblicamente Minniti per il lavoro svolto, per poi rimuoverlo, dimostra che questa decisione non è stata presa nell’interesse della città, ma per assecondare equilibri interni alla Lega".