MASSIMO STEFANINI
Cronaca

Aggressione letale ad Altopascio, anziano morto dopo 10 giorni di agonia

Pestato davanti a un bar del centro il 75enne era arrivato in ospedale in condizioni disperate. L’uomo era originario di Montemurlo (Prato)

Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini

Il luogo dell'aggressione mortale ad Altopascio. Nel riquadro la vittima Luigi Pulcini

Altopascio (Lucca), 16 agosto 2023 – Non ce l’ha fatta. E’ purtroppo deceduto Luigi Pulcini, il 75enne aggredito la mattina del 6 agosto scorso in piazza Umberto I, nel centro di Altopascio. Alle 10 del giorno di Ferragosto è stata riscontrata la cosiddetta morte cerebrale. Come stabilisce la normativa, si è dovuto attendere diverse ore e nel pomeriggio, sono stati staccati i macchinari e per la vittima è terminata una lunga agonia che durava da dieci giorni ormai. I medici del Cisanello erano stati chiari, le speranze davvero al lumicino.

Una vicenda che lascia nel profondo sconcerto. L’uomo, mentre faceva colazione a un tavolo esterno di un bar, venne assalito da un giovane sceso da una Fiat 500. Tutto ciò, almeno questa è la ricostruzione delle forze dell’ordine, per uno sguardo verso la ragazza che viaggiava con lui. Un pugno tremendamente potente in piena faccia, con il pensionato che, stramazzando a terra, urtò violentemente la testa al suolo. Sin da subito le condizioni dell’anziano vennero giudicate gravissime. Trasportato con Pegaso all’ospedale Cisanello di Pisa, fu sottoposto subito a una delicatissima operazione chirurgica per tentare di arginare l’emorragia cerebrale e il trauma cranico facciale.

Quando si è sparsa la notizia, ieri mattina, cordoglio e rabbia a Spianate, la frazione di Altopascio dove ritornava sempre durante l’estate per trascorrere qualche giorno di vacanza nei suoi luoghi di origine. Residente a Roma con la moglie (sposata pochi anni fa), Sandra Baldi, Pulcini era originario di Montemurlo (Prato). Nella capitale ha vissuto da sempre, commerciante del ramo pizzerie, ma il legame con la Lucchesia non si era mai spezzato, un cordone ombelicale che lo legava alla frazione più popolosa del Comune di Altopascio.

Dalla bella villetta situata proprio davanti al campo sportivo, era uscito anche quella maledetta mattina del 6 agosto dicendo alla consorte di recarsi in centro, nel capoluogo per il solito caffè. Persona buona, generosa (spesso offriva ai presenti), allegra. Dopo una vita di lavoro e di sacrifici, aveva deciso di godersi la pensione senza affanni. Il destino glielo ha impedito.

Dopo l’esame esterno del cadavere e il nulla osta del magistrato, si potrà procedere con i funerali che si svolgeranno nei prossimi giorni a Spianate. Adesso cambia tutto anche sul fronte delle indagini. Intanto il capo di imputazione diventa omicidio preterintenzionale.

Dopo quanto successo, alla caserma dei carabinieri di Altopascio si era presentato un trentenne che si autoaccusò dell’accaduto. Ma i riscontri investigativi hanno accertato che c’erano troppe discrepanze con quanto dichiarato dal reo confesso, rispetto a quanto, ad esempio, si era notato dalle immagini delle telecamere, oltre alla descrizione fisica e degli indumenti indossati secondo le versioni dei testimoni. Il fattore tempo appare fondamentale in questi casi, così come le informazioni nell’immediatezza del fatto. Il vero colpevole sembra essersi volatilizzato, ancora non si è riusciti a dargli un volto ed un nome, ma le indagini proseguono senza sosta su tutti i fronti. La famiglia e la comunità vogliono risposte.