REDAZIONE LUCCA

Aggressione in carcere. Detenuto semina caos: devasta la sala colloqui e incendia bombolette

Solo la prontezza e la professionalità della Polizia Penitenziaria ha risolto la drammatica situazione senza che degenerasse. La denuncia del sindacato Osapp: “E’ l’ennesimo episodio”

Ennesima aggressione in carcere (Foto di repertorio)

Ennesima aggressione in carcere (Foto di repertorio)

Lucca, 2 gennaio 2025 – Ancora un drammatico episodio di aggressione nel carcere “San Giorgio“ ai danni del personale di Polizia Penitenziaria. A rendere noto l’accaduto sono il segretario provinciale OSAPP, Antonio Chianese e il segretario locale OSAPP Francesco Martino.

“Si è trattato dell’ennesimo episodio – scrivono in una nota – che va ad aggiungersi a un elenco ormai troppo lungo. Nella giornata di martedí un detenuto ristretto presso la Casa Circondariale di Lucca ha dato in escandescenza nella sala colloqui ove stava svolgendo un video colloquio con la compagna e la figlia”.

“L’uomo – spiega il sindacato Osapp – dopo aver distrutto un tavolo ivi presente, ne utilizzava una zampa per colpire il collega addetto, lanciandosi poi contro quelli giunti in soccorso. Con grande caparbietà e potendo fare affidamento solo sul loro coraggio, i tre riuscivano comunque a disarmarlo e, dopo averlo riportato alla calma, lo riconducevano alla sua cella. Qui però il detenuto perdeva nuovamente il controllo e, trascinando la branda del proprio letto contro l’ingresso, si barricava all’interno assieme a 2 compagni”.

“Da dentro la camera – prosegue il racconto dei sindacalisti – il detenuto ha dato il via a una vera e propria operazione di guerriglia dapprima incendiando il gas delle bombolette fornite in dotazione ai detenuti e poi armandosi sia con frammenti di vetro presi dalla finestra sia con una delle zampe della branda che utilizzava per tentare di colpire gli agenti di Polizia che stavano cercando di estrarlo dalla cella dopo essere riusciti a mettere in sicurezza i due compagni di detenzione”.

Una situazione drammatica che rischiava anche di degenerare ulteriormente.

Soltanto grazie all’estrema professionalità del personale intervenuto – sottolineano gli esponenti del sindacato di Polizia Penitenziaria Osapp – si riusciva dopo molti minuti a calmare il ristretto e a condurlo, indenne, fuori dalla cella affinché ricevesse le attenzioni mediche del caso prima che le sue azioni potessero ulteriormente degenerare e porre in grave pericolo l’incolumità sia dello stesso sia dei colleghi intervenuti. Si concludeva così un altro grave evento in danno del personale che ha visto a referto medico tre agenti feriti e la devastazione di una cella”.

“Cogliamo l’occasione – eviodenziano nella nota il segretario provinciale OSAPP, Antonio Chianese e il segretario locale OSAPP Francesco Martino – per plaudire l’operato del personale di Polizia Penitenziaria che con competenza e senso del dovere, è riuscita a contenere i danni e far sì che le conseguenze di un simile impeto di ira non raggiungessero esiti drammatici. Gli eventi del 31 dicembre scorso sono prova dell’encomiabile spirito di sacrificio degli operatori penitenziari che pure in un giorno di festa da dedicare agli affetti più cari, hanno voluto all’unisono rispondere presente di fronte a una situazione di emergenza protraendo il proprio servizio fino a 12 ore pur di prodigarsi per ripristinare l’ordine e la sicurezza in istituto”.

Proprio sulle criticità della situazione carceraria era intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, sottolineando che il rispetto per la dignità della persona “vale anche per chi si trova in carcere”. L’alto numero di suicidi di detenuti è indice di condizioni che Mattarella definisce “inammissibili”. “Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere”, è il monito del capo dello Stato, che definisce “inaccettabili” anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario.

P.Pac.