
Il presidente Elmi: “Battaglia per l’olio extravergine, perché non riguarda solamente gli agricoltori lucchesi ma in generale tutti i consumatori”
Lucca, 18 marzo 2025 – Un confronto con i propri iscritti per approfondire il tema della concorrenza sleale, dei nuovi bandi e di tutte le iniziative da porre in essere per difendere il reddito da lavoro agricolo. Questi i temi trattati nei giorni scorsi nell’affollato confronto che si è tenuto nella sede lucchese di Coldiretti alla presenza del direttore Francesco Cianciulli, di tecnici e agronomi e del presidente Andrea Elmi. La partecipazione di molti imprenditori ha messo in evidenza una cosa fra tutte: la concorrenza sleale, ovverosia i prodotti che arrivando da mercati dove le regole non sono le stesse rispetto a quelle italiane e che possono essere acquistati a minor prezzo creando un danno sostanziale ai produttori locali.
“Coldiretti Lucca – afferma il presidente Andrea Elmi – si batte da tempo contro la concorrenza sleale; il nostro ultimo blitz al porto di Civitavecchia ne è la testimonianza, come tempo fa al Brennero dove abbiamo bloccato camion che trasportavano pesce vivo destinato al mercato di Chioggia, oppure pane spacciato come di Altamura che andava in Puglia; Lucca ha un prodotto che può essere al centro di concorrenza sleale: è l’olio, per questo la nostra battaglia è importante, perché non riguarda solamente gli agricoltori ma in generale i consumatori, si tratta di una questione di trasparenza e anche di salute”.
La Lucchesia non è indenne da queste logiche: lo sono in particolare il mercato dell’olio ma anche quello dei fiori. Prosegue Andrea Elmi: “Purtroppo ciò che viene attuato è avallato da una legge che prevede la possibilità di ultimare il prodotto in Italia, pur arrivando dall’estero e per essere definito italiano a volte è sufficiente il solo confezionamento”. Dunque non si tratta, come nel caso citato dal presidente di Coldiretti Lucca, di una frode ma di una legge sibillina che lo consente. Nell’ultima assemblea di Lucca sono emerse altre questioni di assoluto rilievo.
Prosegue Elmi: “Vogliamo un’etichetta europea per proteggere le produzioni comunitarie e differenziarle dai prodotti stranieri, il principio di reciprocità negli scambi commerciali per evitare la concorrenza sleale e siamo molto preoccupati dal tentativo delle Big Food, le multinazionali, di sostituire il cibo naturale che proviene dalla terra e dagli allevamenti, con cibi ultra-trasformati o a base cellulare, pronti per il consumo, preparati in laboratorio mescolando anche 20-30 ingredienti per lo più sconosciuti”.
Elmi, inoltre, fornisce un dettaglio che preoccupa: “Studi hanno evidenziato la relazione del consumo di questi alimenti con una serie di malattie, tumori e obesità e i più esposti sono i bambini e gli adolescenti che consumano merendine, patatine, snack e bibite gassate cariche di calorie, zuccheri e sostanze di sintesi”. Coldiretti Lucca, infine, chiede alla Commissione Europea di tutelare la salute dei cittadini e rendere obbligatori studi clinici e pre-clinici che escludano eventuali conseguenze per la salute.
Maurizio Guccione