REDAZIONE LUCCA

Aids, numeri in aumento. In provincia 12 nuovi casi: "Gli over 40 i meno attenti"

Presentati in San Micheletto i dati relativi all’ultimo anno nella provincia di Lucca "E’ necessario fare un ulteriore sforzo per quanto riguarda la prevenzione".

L’incontro in San Micheletto (Foto Alcide)

L’incontro in San Micheletto (Foto Alcide)

di Giulia Prete

Dodici nuove infezioni, la maggior parte uomini, di cui la metà ha la patologia già in stato piuttosto avanzato. Sono dati preoccupanti quelli rivelati ieri dal dirigente medico della struttura di Malattie infettive dell’ospedale San Luca Michele De Gennaro, in occasione di un incontro in San Micheletto con le scuole del territorio, per sensibilizzare sulla Giornata mondiale per la lotta all’Aids. Una lotta che, a giudicare dai numeri, purtroppo è ancora lunga: lo scorso anno le nuove infezioni erano “solo“ sette, mentre questo 2024 ha cancellato tutte le speranze e i buoni propositi accumulati nel periodo della pandemia. Anni in cui – per motivi evidenti – i contagi erano notevolmente crollati. Tra i dodici nuovi casi c’è solo una donna e solo in un caso si tratta di un soggetto straniero. Tra i dati che saltano all’occhio c’è anche quello dell’età: tutti i nuovi pazienti hanno infatti più di quarant’anni, a dimostrazione che la fascia degli “over“ è quella che meno percepisce il rischio. Le persone seguite in tutta la Provincia di Lucca dall’ambulatorio dell’ospite immunocompromesso ad oggi sono oltre 500.

"I numeri in aumento – commenta De Gennaro -, denotano come tanti soggetti percepiscano poco il rischio, arrivando a fare i test quando i sintomi sono già in stato avanzato. In termini di prevenzione bisogna quindi fare un ulteriore sforzo per poter informare in maniera adeguata i pazienti che hanno avuto comportamenti a rischio. Fare il test – spiega -, è importante per fare prevenzione e arrivare prima alla diagnosi. Le cure, specialmente negli ultimi anni, hanno fatto progressi importanti definendo un percorso di vita sovrapponibile a quello della popolazione “normale“".

"Non esistono categorie a rischio ma comportamenti a rischio – sottolinea De Gennaro -. Sono i rapporti sessuali non protetti che ci rendono soggetti a rischio e alla possibile infezione, non solo dell’Hiv ma anche di malattie sessualmente trasmesse che in questi anni hanno visto un progressivo incremento". La mattinata ha visto anche un momento di confronto e approfondimento, dedicato in particolare alle scuole, che sono le vere protagoniste del progetto "UltimorAids – Social Network" promosso da Fondazione ETS Ce.I.S. Gruppo "Giovani e Comunità" di Lucca, Azienda Usl Toscana nord ovest e Provincia di Lucca e Ce.S.Do.P. Una giornata di studio e formazione, con workshop e lavori di gruppo, alla quale hanno partecipato l’Isi Barga di Barga, l’I.S.I. Marconi di Viareggio e il Polo Fermi-Giorgi di Lucca. Per il Comune di Lucca erano presenti l’assessore al sociale Giovanni Minniti e il consigliere incaricato alla sanità Alessandro Di Vito: "La nostra amministrazione - dice Minniti –, ritiene molto importanti queste iniziative di informazione e sensibilizzazione dei giovani. Lavorare su queste tematiche partendo dalle scuole è fondamentale e questa mattina ho assistito con piacere alle testimonianze e alla restituzione dei lavori fatti dai ragazzi, che dimostrano grande maturità. Grazie agli enti e alle associazioni che rendono possibile questo percorso".

"Come medico - conclude Di Vito -, dico che la prevenzione è indispensabile. Partendo dai giovani, dobbiamo diffondere il messaggio dell’importanza dei corretti stili di attività sessuale, oltre che più in generale dei corretti stili di vita. Vorrei sottolineare anche l’ottimo lavoro che viene portato avanti dal reparto di Malattie infettive. La differenza si vede e devo dire che con noi medici del Pronto soccorso lo scambio e la collaborazione sono costanti e proficui per entrambi". A prendere la parola anche Teresa Leone, consulente dell’amministrazione provinciale in materia di Pari opportunità: "Sono dell’idea che i giovani vadano sempre coinvolti - ha detto - e anche in questa occasione ci hanno dimostrato di essersi interessati molto al tema e di essersi messi in gioco. Il cambiamento culturale avviene solo se si parte dai più piccoli, dobbiamo crescere adulti consapevoli".