L’intelligenza artificiale si siede in classe. La testa d’ariete della sperimentazione voluta dal Ministro Valditara è rappresentata da 15 scuole in Italia, e tra queste c’è l’Isi Pertini di Lucca.
L’assistente virtuale manderà in pensione il docente?
“Assolutamente no – risponde la preside dell’Isi Pertini, Daniela Venturi –. Si tratta di una nuova tecnologia che sarà preziosa in classe perché avrà il ruolo di mediare l’apprendimento, cercando di rendere più solide le aree dove intercetta criticità. Ma è l’insegnante il vero regista, è lui che dirige e decide“.
Quali classi saranno coinvolte?
“Si partirà a breve sul quadriennale quattro più due già fortemente spinto in un’ottica di innovazione, e su una prima tecnico grafica e comunicazione. E’ una bella scommessa che accogliamo con grande entusiasmo“.
Quale obiettivo siete pronti a centrare?
“Quello di migliorare l’apprendimento degli studenti attraverso l’utilizzo di assistenti virtuali che individuano le lacune principali (soprattutto in materie come la matematica e le lingue) e aiutano a colmarle. L’introduzione dell’Ia nelle classi ha lo scopo di aiutare i docenti a personalizzare la didattica. Gli assistenti virtuali possono infatti indicare ai docenti, ad esempio, le lacune principali degli studenti e a creare piani di recupero personalizzati“.
Un onore ma anche un onere: se i risultati saranno positivi l’obiettivo è quello di estendere il progetto a tutte le scuole in Italia a partire dal 2026
“Personalmente ho grande fiducia. Abbiamo un’esperienza consolidata nel campo, proprio quest’anno è il compleanno di Avanguardie educative, sono già dieci anni. E’ un’opportunità importante“.
Come si realizza concretamente il progetto in classe?
“Attraverso un’estensione ad hoc della piattaforma per la didattica già in essere nell’istituto che affiancherà lo studente, ad esempio, riproponendogli esercizi matematici dello stesso tipo di quelli in cui aveva trovato maggior difficoltà. L’intelligenza artificiale ci aiuta concreatamente a metter in campo una didattica personalizzata“.
Non ci sono anche dei rischi?
“No, se conosci questi strumenti, come nel caso della nostra scuola. Questo deve essere l’imprescindibile punto di partenza per consolidare le competenze in modo efficace e secondo un lavoro didattico che sarà diverso“.
Quale sarà il primo passo?
“Si parte dai corsi di formazione per i docenti, in più sono previste anche prove di verifica Invalsi“.
Una bella scommessa
“Una tra le più belle. Si parla di futuro ma questo per noi è già presente“.
Laura Sartini