L’obiettivo è quello di diffondere la cultura di un’alimentazione sana e sostenibile. Per questo hanno preso il via le attività del “Living lab” dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, unico a livello nazionale, che rientrano nel progetto europeo “Feast” (Food systems that support transitions to hEalthy and And Sustainable dieTs) per supportare i sistemi alimentari europei da concretizzare in azioni sane e sostenibili per l’individuo, la comunità e l’ambiente.
Il progetto sarà diffuso a livello della Piana di Lucca e della Valle del Serchio e vedrà il coinvolgimento di studenti e anziani.
"L’iniziativa durerà fino al 2027 – si legge in una nota dell’azienda sanitaria – ed è organizzata in diverse linee progettuali con la partecipazione di 37 organizzazioni a livello europeo; una di queste linee prevede la creazione di “Living lab”, cioè di laboratori dinamici di co-progettazione che hanno come obiettivo quello di favorire lo sviluppo di idee innovative e vicine ai bisogni della comunità per sostenere una transizione di successo verso comportamenti alimentari sani e sostenibili".
A essere coinvolti attraverso il Living lab, sono già 118 studenti delle classi seconde superiori degli Istituti tecnici “Nicolao Brancoli Busdraghi” e “Lorenzo Nottolini”, insieme alle classi seconde medie inferiori dell’Istituto comprensivo di Castelnuovo Garfagnana.
Nei giorni scorsi studenti e studentesse che partecipano all’iniziativa, hanno compilato un questionario contenente i fattori connessi alla tematica dell’alimentazione e ai relativi comportamenti riguardanti il cibo e la nutrizione. Dell’importanza di questa iniziativa, coordinata anche dalla zona distretto Piana di Lucca, ce ne parla la direttrice dell’unità operativa di educazione e promozione della salute dell’Asl nord, Valeria Massei.
"Spesso proprio dalle risposte dei giovani emergono domande ovvie, come quella eclatante su che cosa è la frutta fresca e questo deve farci riflettere; indubbiamente c’è bisogno di lavorare molto per far comprendere loro, indubbiamente vulnerabili anche per le sollecitazioni che giungono dai social, mettendoli a conoscenza, per esempio, su che cosa sono le vitamine, i grassi e dove si trovano; rispetto a un tempo si mangia peggio, la famosa dieta mediterranea è stata dimenticata e la globalizzazione ha spostato le abitudini alimentari: bisogna coinvolgere i ragazzi e sensibilizzarli". Il progetto vede la collaborazione del laboratorio di management e sanità della Scuola Sant’Anna e dell’università scienze gastronomiche di Pollenzo.
"Durante questo mese – conclude la nota dell’Azienda sanitaria – sono previsti dei focus group per approfondire le tematiche emerse e per avere una visione accurata delle abitudini degli studenti, così da fornire una base solida su cui indirizzare in modo mirato le azioni successive".
Maurizio Guccione