
Alla riscoperta dei giochi di strada: "Nascondino-rimpiattino"
Prosegue la rubrica curata da Simonetta Simonetti dedicata ai giochi tradizionali di strada
Nascondino-Rimpiattino
(nasconderello, nasconderella, inguattarella, scunnafaccia ,ascondise, nascondersi, ammuccia ammuccia ammucciareddu, hide and seek, al cuc’, a petr’i trentuno…)
“Liberi tutti! E’ il più bel gioco del mondo. Non basta fare a nascondersi, non basta fare a rincorrersi. È un gioco complicato e disteso come una rete“. (M.Bomtempelli).
Un albero o un muro dove ‘cuccare’,ampio spazio aperto o anche in casa. Un giocatore, dopo il risultato della consueta conta,girato di schiena agli altri giocatori, comincia a ‘cuccare’ (contare) fino ad un numero prestabilito e da il tempo a tutti di nascondersi. Il ruolo da protagonista è quello del cuccatore, colui che conta, il quale dirige il gioco a suo piacimento perché gestisce la cadenza dei numeri e la regola fichè vuole. Va velocissimo, mangiandosi i numeri e arrivando di colpo a”...anta”! o a…uno! se vuole mettere in difficoltà il nascondimento. Finita la conta il ‘cuccatore’ comincia a cercare gli altri che devono ‘liberarsi’ e cercare di raggiungere il punto della ‘cucca’ senza farsi vedere. Di solito, il più ardito dei giocatori, ad un certo punto grida: “Liberi tutti!!!“. E il gioco finisce. Il posto dove si cucca si chiama tana o pompa secondo le diverse espressioni tipiche del luogo. E’ un gioco di movimento che porta al chiasso, alla corsa e agli spostamenti veloci. Richiede prontezza e abilità,furbizia e tempestività, caratteristiche primordiali che erano necessarie per sopravvivere, per cacciare, per preservare la vita. Riti primordiali, forme strategiche che, nel gioco, riproponevano comportamenti reali. Come molti altri giochi riconosciuti, oggi, come giochi infantili anche il nascondino proviene dal mondo degli adulti nel riproporre le regole della caccia.