FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Medici, allarme della commissione giovani: "Troppi pericoli di notte, siamo lasciati soli"

Cresce la paura per i servizi sul territorio. Numerosi gli episodi critici

La commissione giovane dell'Ordine dei medici

Lucca, 19 dicembre 2015 - Sono sempre da soli. Di notte. Senza nessun elemento particolare di riconoscimento. E in un contesto ambientale sempre più complicato, dove le situazioni di potenziale - e talvolta reale - pericolo sono in continuo aumento. E’ sempre più difficile il ruolo dei «medici di continuità», quelli che una volta, senza troppi fronzoli, venivano definiti guardie mediche. A denunciare questa delicata situazione è la stessa Commissione giovani dell’Ordine dei medici che già nei mesi scorsi si era rivolta al Prefetto per una serie di situazioni, in Versilia, ma non solo, che avevano generato allarme. La trentina di medici titolari di incarico, infatti, si trovano a agire in condizioni critiche. A Lucca e Altopascio persino senza una macchina di servizio, ovunque senza nemmeno un giubbotto di riconoscimento, senza una telecamera che consenta di riprendere in via continuativa i luoghi dove passano la notte in attesa di chiamate e dove sono quotidianamente oggetti di visite spesso moleste, da parte di tossicodipendenti, persone in stato di ubriachezza e con intenzioni non del tutto pacifiche. Anzi.

«Lo scorso gennaio - ricorda ad esempio il dottor Andrea Dinelli - una nostra collega fu vittima davvero di una gran brutta avventura, generata da un equivoco perché venne scambiata per una ladra, ma i casi continuano a ripresentarsi a cadenza regolare». Gli insulti sono all’ordine del giorno, talvolta però va peggio. Come accaduto ad esempio a Capannori. «Sempre la scorsa estate - ricorda la dottoressa Silvia Bandini - una collega trovò nei pressi dellaMisericordia un extracomunitario ubriaco che la molestò e si vide costretta a rimontare in macchina e allontanarsi». La scena non è per niente infrequente. E visto che i medici di continuità agiscono da soli, spesso l’unica strada è portarsi dietro qualcuno di famiglia. «Tra le donne che operano in questo servizio medico - aggiunge la dottoressa Sara Barsotti - non sono pochi i casi in cui si chiede al marito, al fratello, al fidanzato o al padre di farsi accompagnare: sono troppi i rischi di notte, soprattutto nelle zone isolate della Piana».

E se nei punti da dove partono e ritornano ci possono essere problemi, c’è poi l’incognita di chi si troverà dietro la porta di una chiamata. Non sempre sono casi semplici. Tutt’altro. «Sono frequenti i casi di richieste di prescrizioni improprie - prosegue il dottor Giacomo Iacopetti - e al nostro rifiuto arrivano insulti, talvolta minacce se non di peggio, come in un caso a Altopascio dove c’è stato un tentativo di lancio di una sedia». «In un caso - conclude amaramente il dottor Francesco Rossi - un uomo, in preda a crisi nervose, ha aperto la porta con una corda al collo e poi provato a inseguire il medico».